Facciamo i gay pride per difendere la libertà di tutti, il diritto a essere come si vuole, la possibilità delle coppie e delle persone Lgbtq+ di determinarsi per come si sentono di essere... E poi? Facciamo le crociate, storciamo le labbra, leviamo l'indice contro chi si permette di ordinare un cappuccino mentre mangia un piatto di pasta? In effetti, sembra un'enormità. Non il cappuccino con la pasta al pesto, ma guardare in linea queste due situazioni.
Visualizza questo post su Instagram
La crociata contro il cappuccino (con la pasta): ma la libertà?
Dopo lo show con il dat-tze-bao nel centro di Roma in cui la tipa diffidava dal bere cappuccino dopo le 11 del mattino (un video virale che ha suscitato le più diverse reazioni in rete e a chi abbiamo dedicato un articolo in cui raccontiamo come gli stessi chef giocano sul cappuccino a tavola) a Milano una amica americana della blogger The Pasta Queen ha organizzato un video-provocazione in cui immortala il cameriere di un locale chic di Milano che fa di tutto per non portarle il cappuccino ordinato mentre sta mangiando la pasta con un calice di rosso davanti. Smorfie, perdita di tempo, tentennamenti... Tutto pur di impedire alla signora straniera di gustarsi il suo cappuccino insieme alla pasta. Tra l'altro - sul piano dell'abbinamento - dovrebbe fare più senso il bicchiere di rosso abbinato al pesto o anche lo stesso cappuccino accostato a quel bicchiere di vino rosso piuttosto che il pairing cappuccino-pasta.
Abbinamenti e libertà del gusto
La domanda è: ma perché? Perché dobbiamo essere bacchettoni e puritani a tutti i costi? Inutile fare l'elenco degli abbinamenti "strani" che ogni giorno ci propiniamo, dalla focaccia ligure col cappuccino alla pizza di Pasqua dolce col capocollo, dal ketchup con la polpetta (hamburger) al risotto con le fragole o anche al maiale con le prugne!
A qualcuno fa strano il maiale con le mele? E perché allora è da sfigati ordinare un cappuccino con il tramezzino tonno e carciofini? Tra l'altro, è un abbinamento che sul piano del gusto ha una sua logica e che non è poi così difficile immaginare possa attrarre le papille di chi sia più abituato di noi a unire dolce e salato e di chi non abbia in mente gli schemi ripetitivi che scandiscono le nostre italiche abitudini alimentari lungo la giornata. Perché del resto la polvere di liquirizia può stare nell'insalata di canestrelli (molluschi) firmata da Andrea Berton o nella pizza con i funghi secondo la chef Caterina Ceraudo e il pizzaiolo Stefano Callegari e addirittura può contaminare il risotto "milanese" allo zafferano secondo Alajmo, ma il cappuccino non può stare accanto a un piatto di pasta?