Il bar
“Se hai fame, prendi”. Un messaggio semplice, chiaro e diretto. Come la persona che lo ha scritto, come l'iniziativa lodevole, “che non è poi così speciale: anzi, mi sembra un comportamento nella norma”, un'idea così pura e genuina da far commuovere. Potremmo definirlo un progetto antispreco e solidale, ma la verità è che quello di Cristina Georgiana Vlad del bar Zerotrenta di Brescia è un semplice gesto di generosità, di quelli che forse ci siamo disabituati a vedere.
La titolare
Da quando ha aperto il bar, ormai 8 anni fa, Cristina ha da sempre aiutato i più bisognosi: “Gli avanzi a fine giornata sono tanti, non posso mangiare tutto io. Che senso ha gettarli?”. E così andava in giro per le stazioni o i vicoli dove sapeva che si rifugiavano i senzatetto della città, regalando cibo a chi non poteva permetterselo. Aiutando chi pativa la fame, una sofferenza che Cristina conosce bene, “c'è stato un momento molto critico per me in cui ho imparato cosa significhi non avere da mangiare”. Una lezione che difficilmente si può dimenticare.
L'idea
Le sue buone azioni, però, si fanno sempre più complicate: “Tante persone iniziavano a chiedermi i soldi, le sigarette, le birre... nel mio piccolo, aiuto con gli avanzi di cibo, ma non posso farmi carico di tutti i problemi, specialmente se riguardano beni di certo non di prima necessità”. Il rapporto con i senzatetto diventa difficile e Valentina comincia a stancarsi. È così che nasce l'idea di lasciare fuori dal negozio tutti gli alimenti invenduti, “un gesto che avevo già visto fare da alcuni fornai e in un bar in Romania, mio Paese d'origine”.
“Se hai fame, prendi”
Panini, banane, brioche, avanzi di dolce, “proprio ieri ho preparato uno strudel di mele, ne è rimasto tanto, l'ho tagliato a pezzetti e l'ho messo in delle bustine”. Frutta, pane, “pochi prodotti, quelli che restano”, ma che per molti possono fare la differenza. Tutti incartati con cura, con il toccante messaggio scritto a mano su ogni confezione: “Se hai fame, prendi”, seguito da un cuoricino disegnato. Pochi tratti di penna in grado di regalare un sorriso a chi la felicità l'ha da tempo dimenticata.
Le critiche
A diffondere l'iniziativa, il messaggio sulla pagina Facebook del locale: “Dopo l'orario di chiusura, ci sono frutta, brioche e panini. Prendete quello di cui avete bisogno senza sprecare e senza far confusione attorno. Buon appetito!”. Certo, non sono mancate le critiche: “in molti mi hanno mi hanno accusata di ricorrere alla beneficenza solo per farmi pubblicità”. La verità, però, è che sono ormai 8 anni che l'attività è ingranata, e le azioni di solidarietà da parte della barista non sono mai mancate. La differenza è che nell'era dei social media, il messaggio è girato in fretta, destando l'attenzione di tanti consumatori e anche della stampa, che ne ha parlato a più riprese. “Spero che questa comunicazione possa aiutare a cambiare le cose”. Un messaggio che, ancora una volta, non possiamo non condividere.
a cura di Michela Becchi