Ikea e il fast food del futuro in 5 piatti innovativi. E gli insetti sostituiscono la carne

18 Mar 2018, 10:00 | a cura di

Con il supporto del laboratorio di ricerca danese Space10, Ikea studia soluzioni inedite per servire cibo buono e accessibile che risponda a emergenze alimentari sempre più pressanti. Ecco, allora, come sarà il fast food del futuro, tra Bug Burger e gelato senza zucchero. 

 

Ikea e il fast food del futuro

Del laboratorio di ricerca danese Space10 abbiamo parlato a più riprese: lanciato da Ikea nel 2015, lo spazio è concentrato sulla ricerca e lo sviluppo di nuove soluzioni e prodotti (non solo alimentari) che possano conciliarsi con gli obiettivi del colosso svedese. Da tempo impegnata a incentivare le giovani realtà d'impresa (l'estate scorsa nasceva in Svezia il campus Ikea Bootcamp), l'azienda ha maturato negli anni una crescente consapevolezza sul peso economico del segmento di ristorazione nel bilancio complessivo dei punti vendita Ikea di tutto il mondo. E così ha lavorato a implementare il servizio, mentre sperimentava pop up e temporary restaurant indipendenti per valutare le potenzialità di formule inedite di somministrazione. L'ultima trovata in fase di sviluppo, proprio con il supporto del laboratorio Space 10, indaga alla definizione del fast food del futuro. Allo scopo, il team di ricercatori danesi ha già perfezionato cinque proposte idealmente conciliabili con un menu sostenibile e studiato per limitare gli sprechi, rispondendo alle pressanti emergenze alimentari, che nel futuro prossimo dovranno necessariamente essere affrontate. E dunque non è solo una provocazione quella di ipotizzare un hamburger senza carne di manzo, che però non faccia affidamento su surrogati di laboratorio (come già proposto da altri), ma sugli insetti.

 

Gli insetti nel piatto. E le mitiche polpette svedesi cambiano ricetta

Nello specifico, l'hamburger del fast food del futuro firmato Ikea sarebbe frutto di un impasto di vermi (larve di coleottero nero) e tuberi, altamente proteico, sano e buono: il Bug Burger. A replicare il colore caratteristico di un medaglione di carne, la barbabietola presente nell'impasto, insieme a pastinaca e patate. Stesso principio per la rielaborazione di un must della casa, le celebri polpette svedesi che in passato hanno procurato pure qualche problema all'azienda per la difficile tracciabilità delle materie prime impiegate nel processo di lavorazione. La soluzione per il futuro? Le neatball, polpette con tarme della farina e tuberi. Alle potenzialità del mondo vegetale, invece, fa appello il dogless hotdog, che gioca con l'immaginario tradizionale sostituendo delle carote alla carne; per insaporire ketchup di bacche, barbabietola, senape e curcuma. Mentre il pane contiene alga spirulina. Non manca  un'insalata salutista con verdure da coltivazione idroponica, e poi c'è il gelato, ribattezzato Microgreen Ice Cream, che al momento chiude la gamma di opzioni in menu: zucchero ridotto ai minimi termini, finocchietto, coriandolo, menta e basilico a intensificarne il profumo. Una sperimentazione all'avanguardia, ma certo non campata in aria, che attualizza la riflessione scaturita con l'introduzione degli insetti commestibili nell'elenco dei novel food ammessi dall'UE (ricordiamo, ancora non sufficiente per la commercializzazione e la somministrazione di insetti in Italia). E fa appello alle papille gustative di chi, quando sarà il momento giusto, proverà i piatti ideati dallo chef di Space10 Simon Perez: “Per modificare l'opinione comune sul cibo e ispirare le persone a provare nuovi ingredienti non è sufficiente ricorrere a riflessioni concettuali, bisogna stimolare il gusto”. Chissà quando potremo scoprirlo.

 

a cura di Livia Montagnoli

linkedin facebook pinterest youtube rss twitter instagram facebook-blank rss-blank linkedin-blank pinterest youtube twitter instagram