Il paesaggio rurale – specie in un Paese come l'Italia – è custode di valori immateriali che riassumono la storia di secoli di civiltà. E oggi, nell'ottica di valorizzare l'enorme patrimonio culturale che le attività agricole preservano sul territorio, è sempre più frequente che le comunità rurali si costituiscano in gruppi rivendicando l'appartenenza a enti e associazioni di tutela.
Se il successo più eclatante degli ultimi mesi è stato registrato in Piemonte, dove il paesaggio vinicolo di Langhe e Monferrato ha ottenuto il riconoscimento dell'Unesco, sul fronte olivicolo è l'Associazione Nazionale Città dell'Olio a farsi promotrice di un'iniziativa di valorizzazione che passa attraverso il censimento su scala nazionale dei paesaggi olivicoli, per valutarne l'inserimento nel Registro dei Paesaggi Storici.
L'idea è frutto del protocollo di intesa firmato con il Laboratorio Cutlab dell'Università di Firenze, diretto dal professor Mauro Agnoletti, e già arrivano le prime candidature, che dovranno rispondere a criteri di significatività, integrità e vulnerabilità (secondo i requisiti richiesti dall’Osservatorio Nazionale per il Paesaggio Rurale e le Pratiche Tradizionali).
L'iniziativa dovrebbe favorire il mantenimento delle colture olivicole e l'impegno – già costante da parte dell'Associazione Città dell'Olio – contro l'abbandono dei terreni agricoli, promuovendo l'ambiente olivicolo sotto il profilo naturalistico, ma facendone emergere allo stesso tempo le potenzialità turistiche. Nelle prossime settimane le aree candidate saranno sottoposte al alla valutazione di una commissione mista, composta da rappresentanti di CutLab e Città dell'Olio: solo per le proposte ritenute idonee si procederà in un secondo momento alla redazione di una scheda di segnalazione.
Poi si passerà al dossier ufficiale di candidatura presso l’Osservatorio Nazionale del Paesaggio Rurale del Mipaaf, e solo a quel punto l'eventuale ingresso nel Registro Nazionale potrebbe portare alla più ambita conquista di una candidatura presso la commissione Unesco. Un altro passo verso la riscoperta della pesante identità rurale italiana.