Edizione numero 12 per la guida di Identità Golose, poco più giovane dell'omonimo congresso gastronomico ideato da Paolo Marchi e Claudio Ceroni nel 2005, che proprio quest'anno ha dato vita a un altro spin off di ampio respiro, l'hub internazionale di gastronomia in via Romagnosi, dove un tempo c'era la Fondazione Feltrinelli. E la guida ha accompagnato il percorso di crescita di Identità, cogliendo la necessità di farsi accessibile: online, gratis, costantemente aggiornata e sempre consultabile, da quattro edizioni a questa parte. Senza rinunciare però a dispensare impressioni (e premi) sui migliori interpreti della cucina nazionale e internazionale, puntuale all'appuntamento annuale con la consegna di riconoscimenti e attestati di stima ai protagonisti vecchi e nuovi della ristorazione. Il quadro presentato dalla guida IG 2019 conta oltre mille insegne, di cui più di 700 in Italia, 85 pizzerie e tante tavole guidate da giovani chef. E con il consueto schema che identifica l'attenzione di Identità Golose al fattore umano, anche la nuova edizione della guida si apre con le Storie di Gola degli addetti ai lavori, che quest'anno coinvolgono il mondo di sala, dando voce ad alcuni tra i maitre più stimati d'Italia e del mondo, ognuno chiamato a raccontare una città e la sua scena enogastronomica. Poi ci sono i premi alle cosiddette giovani stelle, 14 riconoscimenti dispensati nel corso della cerimonia di presentazione andata in scena alla Terrazza Gallia di Milano.
I premi alle Giovani Stelle
Attestati di stima che spaziano dalla cucina d'autore – con le medaglie al miglior e alla migliore chef, che premiano rispettivamente Gianluca Gorini (DaGorini) e Karime Lopez (Gucci Osteria) – al mondo della sala, premiando Alberto Tasinato (Alchimia) come miglior maître, Emanuele Izzo e Anna Cardin, per la categoria sommelier. Astro della pizza è Gennaro Battiloro (miglior chef pizzaiolo), mentre il miglior cestino del pane è quello di Valentino Cassanelli al ristorante Lux Lucis di Viareggio; sorpresa dell'anno è Alberto Gipponi (Dina), miglior cuoco straniero Ricard Camarena a Valencia. Riconoscimenti anche alla capacità imprenditoriale della famiglia Alajmo (miglior famiglia) e alla migliore penna dell'editoria di settore, con il premio al miglior food writer che quest'anno spetta ad Alessandra Dal Monte, della Cucina del Corriere. A coordinare il lavoro di una squadra che conta oltre cento collaboratori, per recensioni che spaziano in 44 Paesi del mondo, c'è sempre Gabriele Zanatta. E intanto Paolo Marchi anticipa le date della prossima edizione del congresso, che nel 2019 andrà in scena dal 23 al 25 marzo.