Bicerin & Torino, una storia che inizia nel ‘700. Con tanto di anno ufficiale, 1763, data di apertura del locale nato proprio per servire quella ineffabile bevanda che ha attraversato i secoli ed è ancora oggi è un rito/mito in città. Cominciamo dalla storia allora. Il bicerin è un equilibrio perfetto di caffè, cioccolato e fior di latte, evoluzione di una bevanda ancora più antica, la bavareisa (caffè, cioccolato, latte e sciroppo). Tre le versioni originali pur e fiur (caffè e schiuma di latte), pur e barba (caffè e cioccolato) e un poc ‘d tut, un po’ di tutto, che è quella che finisce per prevalere ed è arrivata fino a oggi. Nell’800 la consumavano un po’ tutti, dai venditori ambulanti agli avvocati, perché dava energia e riscaldava animi e corpi, al prezzo di 3 soldi, abbordabile in modo trasversale. Oggi costa 6/7,50 €, si serve sempre in bicchieri, con o senza manico (bicerin, appunto), e dal 2001 è riconosciuta dalla Regione Piemonte come “bevanda tradizionale piemontese”. Codificati gli ingredienti, ma le dosi rimangono segrete e ogni locale ha la sua ricetta
Cosa NON si deve fare quando si tratta di bicerin
- Astenersi se c’è la panna montata: è una versione piaciona per turisti, per questo non trovate fra i locali indirizzi eccellenti che propongono bicerin golosi ma con la panna montata.
- Idem se non è servita in bicchiere: gli strati si devono vedere
- Mai mescolare i tre strati: i sapori devono arrivare in bocca separatamente - si devono sentire le diverse temperature e consistenze - e amalgamarsi nel palato. Quindi niente cucchiaino!
Dove si trova a Torino un bicerin degno di questo nome?
Ecco 10 indirizzi da provare in rigoroso ordine alfabetico, più un insolito indirizzo finale.
Al Bicerin
“Il” posto dove tutto è cominciato, dal 1763. Il bicerin è preparato con una cioccolata da cacao di agricoltura sostenibile dalla Costa d’Avorio, Ghana, Camerum e Indonesia, cotta lentamente in grandi paioli di rame, caffè leggero e aromatico e fior di latte. Qui venivano a gustarlo Cavour, Dumas, Nietzsche, Calvino, Soldati, Umberto Eco (che ne parla nel Cimitero di Praga), insieme ai fedeli dall’uscita dalla chiesa della Consolata e persino durante il digiuno quaresimale (come bevanda non rompeva in digiuno). Imperdibile.
Piazza della Consolata 5, www.bicerin.it
Baratti&Milano
Affacciato sulla scenografica Galleria Subalpina, Baratti, come lo chiamano i torinesi, è uno dei caffè storici più sontuosi della città, tutto boiseries, specchi e ori. Immancabile il bicerin, classico: cioccolata calda con cuore di caffè 100% arabica e crema di latte.
Piazza Castello 27, www.caffebarattiemilano.it
Caffè Fiorio
Dal Fiorio, caffè storico dal 1780, il ritrovo dei reazionari inizialmente e poi i personaggi del Risorgimento da Massimo d’Azeglio a Santorre di Santarosa, il bicerin più richiesto è quello classico, con caffè, cioccolata e crema di latte. Solo una piccola parte della clientela richiede a versione più recente (e non ortodossa) con panna montata.
Via Po 8/C, www.facebook.com/caffefiorio
Caffè Platti
Storico caffè sotto i portici di corso Vittorio dal 1875, Platti, frequentato da Cesare Pavese e da Giulio Einaudi, per citare solo un paio di nomi eccellenti, punta al rigore sabaudo: il bicerin qui è preparato con cioccolata fondente, caffè e crema di latte. Sempre accompagnato con alzatina di pasticceria secca mignon.
Corso Vittorio Emanuele II, 72, www.platti1875.com
Caffè San Carlo
Al San Carlo, che ha di recente riaperto dopo un lungo e attento restauro, l’equipe guidata dallo chef Christian Costardi prepara un bicerin classico, come si conviene a un locale storico: cioccolata calda, caffè, crema di latte semimontata e, a piacere, una spolveratina di cacao.
Piazza San Carlo 156, www.costardibros.it/caffe-san-carlo-torino
Caffè Torino
Dopo aver calpestato il toro di ottone che sta davanti all’entrata e che per tradizione porta fortuna ( capirete da soli dove insistere vedendo com’è consumata la sagoma) entrate nelle sale inizio ‘900 del Caffè Torino dove gustare il classico “Bicerin d’ Cavour”, preparato con cioccolata, caffè e panna liquida. La cioccolata calda si integra al sapore del caffè e alla panna liquida raffreddata.
Piazza San Carlo 204, www.caffetorino1903.it
Farmacia del Cambio
Anche qui, nei locali di una ex farmacia ottocentesca accanto allo storico ristorante Del Cambio, 1757, bicerin d’ordinanza: caffè, cioccolata calda e crema di latte. Magari da accompagnare per un eccesso di libidine golosa con il cubrik, il croissant cubico che ha fatto il giro del mondo sui social ed è ormai un culto.
Piazza Carignano 2, www.delcambio.it
Guido Gobino
Nella storica vecchia bottega a due passi dal Museo Egizio il gran cioccolatiere Guido Gobino ha due proposte: il Bicerin classico che prevede cioccolata calda classica sul fondo, caffè, e latte freddo montato a neve. Al tavolo viene accompagnato da alcuni cioccolatini. Gobino prepara anche la versione Gianduja con ganache al gianduja, caffè e panna montata , sempre servita con cioccolatini.
via Lagrange 1, www.guidogobino.it
Pepino
Nello storico locale dove 85 anni fa è nato l’imitatissimo pinguino, il ricoperto su stecco più famoso d’Italia, anche il bicerin è di casa: viene servito in bicchiere con manico, e preparato con caffè, cioccolata calda e crema di latte, come da tradizione.
Piazza Carignano 8, www.gelatipepino.it
Pfatisch
Sotto i portici di via Sacchi, un locale storico celebrato (è stato anche location di diversi film per la sua ambientazione d’epoca intatta, come la fiction sul Grande Torino e le miniserie su Enrico Mattei e Luisa Spagnoli) dove il bicerin classico viene preparato con caffè, cioccolato fondente fuso, latte semi montato e latte montato e una spolveratina di cacao fondente, accompagnato naturalmente dalla pasticceria secca piemontese.
Via Paolo Sacchi 42, www.pfatisch.com
Mara dei Boschi
Se pensate che Mara dei Boschi di piazza Carlina, come la chiamano i torinesi, sia “solo” una eccellente gelateria, non sapete cosa vi perdete: qui si gusta anche un eccellente caffè specialty che arriva dalla roastery di Barolo. E un bicerin diverso, destrutturato, creativo: facciamo un’eccezione per la sua originalità sul fatto che venga servito in tazzine: due tazzine rosse, una con caffè specialty, l’altra con la cioccolata calda 72% Venezuela, entrambe con crema di latte. La rivisitazione si chiama Perfect Love ed è ispirata all’ opera di Félix Gonzales esposta al MoMa di New York (il patron di Mara Riccardo Ronchi arriva dal mondo dell’arte), che rappresenta la storia d’amore dell’artista, morto di AIDS nel 1996, per il compagno Ross attraverso due orologi da muro, uno accanto all’altro, che segnano la stessa ora. Sembrano uguali, ma poi iniziano ad accumulare uno scarto e non indicano più lo stesso orario. Proprio come accade nel bicerin “doppio”: la diversa temperatura di caffè e cioccolata fa sì che la crema di latte di sciolga in tempi diversi. Il bicerin sabaudo insomma rimane un classico, ma può anche diventare contemporaneo senza perdere le sue radici: buona notizia!
Piazza Carlo Emanuele II 21 , www.maradeiboschi.it