«I cuochi prima erano delle persone per bene» Piero Chiambretti contro gli chef della televisione

13 Set 2024, 17:20 | a cura di ,
Torna 'Donne sull'orlo di una crisi di nervi': programma di infotainment in sei puntate firmato da Piero Chiambretti

Contro la «religione di Instagram» che spinge tutti a cercare di apparire migliori di quello che si è si scaglia Piero Chiambretti. Secondo il conduttore piemontese che ha sempre fatto dell’ironia la sua cifra artistica sferzando con la sua colta intelligenza molte contraddizioni della società, se oggi i cuochi hanno cambiato il loro modo di essere e la loro cucina è «colpa dei cuochi della televisione». Questi ultimi, rei a suo dire, di voler imitare quelli che spopolano nei programmi televisivi perdendo così di vista la realtà della cucina.

«I cuochi dei programmi televisivi, che adesso sono tanti, hanno trasformato la cucina, e anche la visione degli altri cuochi», ha detto Chiambretti durante la presentazione alla stampa della seconda edizione di “Donne sull’orlo di una crisi di nervi”, il programma partito giovedì 12 settembre, in prima serata su Rai 3, con un cast rinnovato di cui fanno parte Alba Parietti, Asia Argento, Rosita Celentano, Edoardo Camurri e Gene Gnocchi.

Il cambiamento degli chef tra social e tv

Piero Chiambretti non parla da sprovveduto, ma da imprenditore nel settore della ristorazione. Con la sua Food & Company di Torino gestisce, infatti, nel capoluogo piemontese i ristoranti Arcadia, Birilli, Fratelli La Cozza, Porto di Savona, oltre lo Sfashion Cafè. «Io ho alcuni ristoranti e i cuochi prima erano delle persone per bene e gentili», ha continuato. «Adesso affilano i coltelli, urlano, prendono a schiaffi tutti, fanno dei piatti che sono degli esperimenti dove insieme agli spaghetti ti infilano sempre l’avocado e la Timberland, e con il vitello tonnato anche un canotto», ha aggiunto utilizzando le iperboli tipiche del suo modo di comunicare.

«Io non capisco questa cosa di dover essere perfetti che è la religione di Instagram che ci vuole tutti belli, giovani e sani e sta condizionando tutti», ha detto solleticato da una domanda sul genere femminile che è al centro del suo programma e, come di consueto, viene utilizzato come metafora per il racconto della società nel suo complesso, ristorazione compresa.

Le nuove ossessioni

«La cosa che fa andare più in crisi le donne? Le luci che portano con sé la visione delle rughe e le rughe sono un dramma. E menomale che la luce non mette in evidenza la cellulite che sembra il problema del secolo. Una donna non può avere la cellulite, quando invece ce l’hanno pure gli uomini», ha sottolineato Chiambretti. Ma «l’apparenza non è realtà», ha aggiunto.

Un’altra frecciata all’indirizzo del culto dell’apparenza è partita contro la dittatura delle diete.
Sembra che «dobbiamo fare tutti la dieta mentre abbiamo Paesi che non mangiano (ma questo è un altro discorso)», ha aggiunto. «Sembra che stiamo sempre a tavola e mangiamo di tutto, comprese alcune cose, tra l’altro, che non si trovano neanche nei negozi. È un modello – ha concluso tra il serio e il faceto - che andrebbe per lo meno rivisto».

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