Walce Onlus
Nata nel 2006, Walce - acronimo di Women Against Lung Cancer in Europe (Donne Contro il Tumore del Polmone in Europa) - è un'associazione per la lotta contro le neoplasie toraciche, con l’obiettivo di sensibilizzare la popolazione femminile rispetto all’aumento di incidenza e mortalità del tumore del polmone anche tra le donne. Concretamente Walce informa, educa e supporta i pazienti affetti da questa patologia durante il percorso di malattia e realizza campagne nazionali di prevenzione primaria e di sensibilizzazione rispetto ai danni arrecati dall’abitudine tabagica. “L’idea di fondare questa associazione per i pazienti nasce da un’iniziativa italo-spagnola” spiega la dottoressa Silvia Novello, Presidente dell’Associazione. “La dottoressa Enriqueta Felip e io facciamo parte del Comitato Scientifico di una ben consolidata associazione americana creata alcuni anni fa da un gruppo di oncologhe statunitensi. La National Lung Cancer Partnership conta ormai molti soci e sostiene programmi di ricerca ad alto valore scientifico. L’esigenza di una associazione europea nasce dalla necessità di creare un gruppo europeo che meglio rispecchi le caratteristiche della popolazione e si avvicini al fabbisogno dei pazienti”. Seguendo queste premesse ogni anno organizzano una serie di corsi dedicati alla cucina: “Oggi più che mai sappiamo che la nostra salute è anche e soprattutto una questione di alimentazione ed è noto come possa influenzare l’insorgenza dei tumori attraverso numerosi meccanismi. Ricordiamo, fra i principali: la presenza di sostanze cancerogene nei cibi, la formazione di sostanze cancerogene nella cottura, sostanze pro-ossidanti che favoriscono la formazione di N-nitroso composti nell'intestino e in generale la produzione di radicali liberi”.
La nutraceutica
Di contro il mondo scientifico ha dimostrato con certezza non solo gli effetti nocivi dell’alimentazione moderna ma anche quelli preventivi e talvolta terapeutici dei cibi. In alcuni alimenti, per esempio, sono presenti sostanze antiossidanti, che proteggono il DNA dai radicali liberi e prevengono l’attivazione metabolica di vari cancerogeni. O addirittura sostanze che intervengono nella riparazione del DNA stesso. E ancora, vi possono essere dei promotori della differenziazione cellulare e della proliferazione cellulare; degli inibitori dell’angiogenesi (formazione di vasi sanguigni: le masse tumorali sono in genere più ricche di vasi di un tessuto normale) o dei fitoestrogeni in grado di legarsi ai recettori degli estrogeni ed espletare così attività biologiche di tipo estrogenico o antiestrogenico: grazie alla loro struttura chimica simile agli ormoni femminili, nella donna sono in grado per esempio di legarsi ai recettori per gli estrogeni. Il loro impiego viene perciò proposto nei disturbi legati all'arrivo della menopausa, come alternativa naturale alla terapia ormonale sostitutiva. In questi casi si può tranquillamente parlare di nutraceutica, un neologismo (da “nutrizione” e “farmaceutica”) coniato dal dottor Stephen L. DeFelice nel 1989. Che traslata nella vita di tutti i giorni si trasforma in cucina naturale.
La cucina naturale
“I risultati ottenuti dagli studi di questi ultimi decenni giustificano la raccomandazione condivisa da varie agenzie nazionali e internazionali di promuovere la modifica dell’alimentazione moderna tenendo conto di ciò che scaturisce da tutta questa evidenza scientifica. È dalla consapevolezza di questo semplice fatto che nasce la cucina naturale”. Una cucina consapevole, alla quale oggi viene riconosciuto un ruolo fondamentale nella prevenzione primaria delle patologie moderne. “L’alimentazione è importante per tutti, ma con obiettivi diversi e se per la persona sana gioca un ruolo preventivo, e quindi sul lungo termine, per chi è in trattamento oncologico la dieta è primariamente finalizzata a mantenere un buono stato nutrizionale, che consenta di effettuare le terapie oncologiche riducendo gli effetti collaterali e migliorando la qualità di vita”. Partendo da queste premesse, l’Associazione Walce è impegnata in diverse attività educative e di supporto per pazienti affetti da tumore polmonare e loro familiari. E dal 2012 organizza corsi di cucina naturale. Le lezioni, nate dai desiderata più volte manifestati dai pazienti (poiché una nutrizione adeguata può essere minacciata da alcuni sintomi del tumore e dagli effetti collaterali del trattamento che possono interferire rendendoli spesso inappetenti) e dai familiari (che si trovano in difficoltà nel cucinare cibi adeguati alla persona in cura) quest'anno si tengono alla Città del gusto di Torino il 21 e il 28 marzo.
I corsi alla Città del gusto di Torino
I corsi, pratici e rivolti a 20 persone, sono tenuti da Giovanni Allegro, chef specializzato in cucina naturale che insegna anche presso la Cascina Rosa, la scuola di cucina preventiva della Fondazione IRCCS Istituto Nazionale dei Tumori di Milano. “Il suo compito è insegnare a coloro che partecipano alle lezioni come preparare un menu completo che aiuti il paziente ad affrontare al meglio le cure chemio – radioterapiche e soprattutto i giorni successivi a quello del trattamento, quando si avvertono più forti gli effetti secondari”. Lo chef propone quindi tecniche, regole, indicazioni e accorgimenti utili e aiuta a conoscere le proprietà nutrizionali dei diversi alimenti. Gli incontri prevedono a fine serata una degustazione collettiva di quanto cucinato.
Corsi di cucina naturale | Città del gusto | Torino | Corso Stati Uniti, 18 a
Per maggiori info: www.womenagainstlungcancer.eu
a cura di Annalisa Zordan