Il sequestro di Rosticchio. Un anno fa
Era l'autunno 2014. A Roma, rione Trastevere, proprio sotto la targa che celebra i natali di Alberto Sordi in via di San Cosimato, apriva i battenti Rosticchio, piccolo locale dedito al take away della tradizione capitolina e italiana. Una delle tante insegne acchiappaturisti senza infamia e senza lode, con proposta di “fritti di strada, lasagna, parmigiana”, e temibile menu del giorno a 7 euro tutto compreso. Poi, un anno fa, un'indagine delle forze dell'ordine porta al sequestro dell'attività, confiscata a un clan della 'ndrangheta. Sorte comune e tante insegne della ristorazione turistica più squalificante per la città. Un anno dopo, però, e la buona notizia arriva dalle pagine del Corriere della Sera, il piccolo spazio trasteverino è pronto a riaprire, grazie alla gestione degli studenti dell'Istituto alberghiero di Tor Carbone, concessionari della licenza commerciale e dell'attività per decisione del Ministero di Giustizia. Scelta azzeccata, ci sembra già il caso di sottolineare, non solo perché mira al ripristino della legalità, ma pure perché valorizza la formazione professionale, e ci offre l'opportunità di spezzare una lancia a favore dei tanto bistrattati istituti alberghieri. Perché le realtà virtuose, nel mondo scolastico, esistono ancora, pur in economia di risorse.
Il progetto dei ragazzi di Tor Carbone
E infatti la soddisfazione di Riccardo Cocco, presidente del Consiglio d'Istituto della scuola della periferia romana, è tangibile. A lui, in qualità di vicepresidente della cooperativa Alpha 53 – costituita per l'occasione, il presidente è il professor Mario Sapia – spetta il compito di sottolineare come, per la prima volta in Italia, “una scuola ottiene un bene che era della malavita organizzata, e di questo siamo orgogliosi”. Ora al civico 12 di via San Cosimato cosa succederà? L'obiettivo è quello di garantire un primo futuro lavorativo ai ragazzi diplomati in Istituto, garantendogli anche un'ulteriore valvola di sfogo rispetto alle attività in aula: i ragazzi di Tor Carbone (1500 in tutto), infatti, già gestiscono il bar interno del liceo Vivona all'Eur e presto applicheranno la stessa formula al liceo Russell, quartiere Tuscolano.
I Carbonari. Rosticceria di qualità
A Trastevere, invece, proporranno pizza, fritti, ricette della cucina romana e piatti più elaborati – secondo il modello di una rosticceria da asporto, con qualche tavolino per una pausa veloce – lavorando nel seminterrato di 200 metri quadri, dove è stato ricavato il laboratorio di cucina, montato dai ragazzi con l'aiuto dei professori. Il principio è quello del turnover, quattro ragazzi tra bancone e cucina che si avvicenderanno ogni settimana, coordinati da un supervisore esperto. E sotto il profilo gestionale cambia tutto: la cooperativa pagherà un affitto ai proprietari delle mura, mentre gli incassi saranno riutilizzati per attività di ristorazione e turismo. E cambia anche l'insegna, I Carbonari, che riassume più significati in una sola parola, richiamando la toponomastica di Tor Carbone, il piatto simbolo della tradizione gastronomica cittadina e pure i moti rivoluzionari del gruppo guidato tra gli altri da Giuseppe Mazzini all'epoca dell'Unità d'Italia. Nel caso specifico, quella dei ragazzi, è una piccola rivoluzione per ristabilire i valori della legalità. Si inaugura il 15 giugno, alle 18.30.
I Carbonari | Roma | via di San Cosimato, 10-12 | tel. 06 58300374 | inaugurazione il 15 giugno | https://www.facebook.com/carbonari53/
a cura di Livia Montagnoli