Città dai mille volti, Venezia. C’è quella asfissiata dal turismo di giorno e quella delle strade silenziose di notte, quella dei giardini e degli orti cittadini e quella dei grandi appuntamenti internazionali, quella che vive dei lustri dei grandi hotel e quella degli artigiani che scandiscono il tempo con il loro lavoro, e poi c’è quella che recupera la propria storia tracciando una linea che dalle proprie origini arriva fino a oggi per fissare i momenti cruciali e guardare avanti. È il caso di Ca’ Select, aperitivo nato nel 1920 proprio a Venezia che da qualche mese ha il suo museo che celebra i luoghi della città e il rito dell’aperitivo.
Ma è anche il caso di NasonMoretti, storica fabbrica di Murano, che festeggia il suo centenario con una esposizione al Museo del Vetro di Murano e un libro edito da Marsiglio e curato da Cristina Beltrami (NasonMoretti. Una famiglia del vetro muranese - Marsilio Arte - 224 pag. - 40€).
NasonMoretti: 100 anni di vetro
Giunta alla quarta generazione di artigiani, con Pietro, Giorgio e Marco Nason alla guida dell’azienda, la NasonMoretti ha sempre orientato le sue produzioni al vetro per la tavola, modellando la tecnica muranese alle proprie esigenze, impiegando stampi di stile francese, per esempio, senza però uscire dal solco della tradizione.
Oggi è una azienda con 25 dipendenti, di cui 10 impegnati nella produzione in fornace, in cui i vetri passano ancora di mano in mano, dalla preparazione delle miscele alla prima cottura, dalla lavorazione a oltre 1000 gradi alla soffiatura a bocca, passando per la modellazione, la tempre, il taglio, la molitura e finitura: un percorso lungo con diversi passaggi che richiede tempo, perizia, pazienza.
“Non è facile oggi trovare giovani che vogliono fare questo lavoro ” spiega Pietro Nason, come per altri mestieri artigianali si soffre di mancanza di nuove leve, sia muranesi - su 700 persone impiegate in tutta Murano, meno di metà sono dell’isola - sia di altre origini: “chi arriva a Venezia da fuori ha molte opportunità di lavoro che gli si offrono prima di arrivare qui a Murano”.
È un problema condiviso nel settore manifatturiero, ma che in un’azienda storica riesce a essere bilanciato dalla forza attrattiva della sua storia: i riconoscimenti raggiunti, il valore delle sue produzioni, le collaborazioni importanti.
L’esposizione al Museo del Metro
Ed è proprio questo che viene raccontato al Museo del Vetro, dove un’esposizione curata da Cristina Beltrami e Chiara Squarcina e frutto di un grande lavoro di ricerca di Alessandro Zannoni, responsabile dell'archivio NasonMoretti e coordinatore della mostra, scava in un secolo di artigianato artistico, con un interessante apparato documentario e storico, i pezzi originali creati sin dagli anni ‘20 del secolo scorso, i disegni preparatori e le collaborazioni con artisti, designers e architetti.
Con un costante aggiornamento di colori per cui la maison è famosa, e modelli - oltre 25mila quelli creati negli anni - che hanno elaborato il classico artigianato muranese, intercettando i cambiamenti nei gusti e nelle esigenze delle persone, come il passaggio dalle sontuose liste di nozze del secolo scorso ai servizi più snelli e informali, l’interesse per colori e linee più moderne. Si può tracciare la storia del costume italiano attraverso l’andamento delle collezioni.
I pezzi storici di NasonMoretti
Moltissimi i bicchieri e gli oggetti per la tavola, divisi per periodi storici e collaborazioni importanti. Dal servito Francesca del 1926 conservato al Museo della Wolsfoniana di Genova, a quello realizzato per il Vittoriale di Gabriele D'Annunzio nel 1930 in vetro nero e rosso corallo con struttura metallica.
Dal Rep, calice ufficiale delle tavole del Quirinale, alle caraffe 033 fornite all’Harry’s bar dagli anni’50, fino alle coppe Lidia, Compasso d’Oro del 1955, con un design molto moderno, per le line contemporanee e per l’uso rovesciato di una tecnica classica come l’incamiciato, con il bianco all’esterno e il colore interno. Collezione che nel ‘56 Philip Johnson dona al MoMa di New York.
È un uso inconsueto del colore, per cui il marchio è noto. E sin dall’ingresso all’esposizione l’impatto cromatico è impressionante, con oltre 400 bicchieri di fogge, colori, epoche diversi, che occupano gli spazi bianchi.
Seguono altre stanze, in cui i pezzi, organizzati per decenni, sono accompagnati dalle tavole e i disegni tecnici, fino a giungere alla fine del ‘900 con il ritorno dei colori, le collaborazioni con importanti designers e architetti come Fabio Bortolani, Maria Grazia Rosin, Marco Zito, Matteo Zorzenoni, che ancora oggi accompagnano la produzione.
Oltre al Museo del Vetro, però, c’è un’esposizione negli stessi spazi di NasonMoretti, con visite guidate alla fornace, allo showroom con le collezioni in produzione e al museo con i pezzi storici dove un’area è dedicata ai bicchieri da cocktail in occasione della Venice Cocktail Week.
Museo del Vetro - Murano (VE) - Fondamenta Giustinian 8 - 041 2434914 - https://museovetro.visitmuve.it
foto di copertina: Studio Pointer