Chissà cosa penserebbe Ancel Keys - che dal suo buen retiro di Pollica nel Parco Nazionale del Cilento teorizzava i benefici della dieta mediterranea - di fronte agli ultimi riconoscimenti per la New Nordic Diet.
Il nuovo che avanza, nella ricerca delle relazioni tra alimentazione e salute, sembra confermare lo spostamento d’asse verso altri orizzonti gastronomici ormai in atto da qualche tempo; la cucina nordica, espressione di un territorio nord europeo rappresentato soprattutto dal Noma di René Redzepi, mette così a segno una nuova conquista, dimostrandosi gustosa, salutare e affidabile.
Tanto che i medici riuniti a Barcellona per il congresso della Società Europea di Cardiologia hanno illustrato i benefici di una dieta fondata su funghi, frutta a guscio, cereali integrali, alghe e frutti di mare (e immancabili carne e pesce), ingredienti facilmente reperibili per la popolazione scandinava. Sì, perché bisogna ricordare che i test effettuati su 181 uomini e donne con obesità addominale del Nord Europa non mirano a determinare una sterile competizione tra dieta mediterranea e alternativa nordica, ma solo ad affermare con certezza la validità di un’alimentazione finora sottovalutata, accordando la preferenza a una dieta sostenibile basata su prodotti locali e stagionali.
Le ricette fornite ai pazienti sono state elaborate dallo staff del Noma, astro incontrastato della classifica 50 Best, che da anni continua ad esplorare l’ampia gamma di materie prime offerte dal territorio scandinavo, trasformate con maestria da René Redzepi. E i test hanno confermato una perdita di peso tre volte superiore rispetto ai benefici assicurati da una comune dieta, ma anche ricadute positive nella lotta ai problemi cardiovascolari (grazie a una riduzione significativa della pressione arteriosa e al controllo del colesterolo nel sangue). Quindi non più solo olio d’oliva, verdure dell’orto e pesce azzurro, ma asparagi, mirtilli e ribes, tuberi e legumi, selvaggina e luccio alla griglia: quindici gruppi di ingredienti che compongono il libro con 180 ricette per ogni stagione fornito ai partecipanti alla ricerca. Un’alimentazione peraltro facilmente perseguibile dalla popolazione scandinava con un’esigua spesa giornaliera, ben lontana dai costi del pluripremiato Noma.