Riassunto delle puntate precedenti: Chiara Ferragni – la cui social reputation pare sia ormai compromessa a seguito del pandoro-gate - posta sulla sua pagina Instagram, che sta perdendo inesauribilmente follower, un carosello di foto che la ritraggono in vacanza a Champoluc, in Valle d'Aosta. La influencer geo-tagga la struttura ricettiva, dove pare fosse ospite pagante, l'hotel in questione condivide il post e dopo poco viene riempito di messaggi e insulti, tanto da aver dovuto rimuovere tutto. Promuovendo “la Chiara nazionale” a peggior travel influencer d'Italia, un po' come Salvini per il food (recente il caso del pastificio Rummo). Al netto di tutta la vicenda, che cosa ha di speciale la struttura dove Chiara Ferragni ha trascorso il fine settimana?
Hotellerie de Mascognaz. Quanto costa alloggiare qui?
«Hotellerie de Mascognaz è un hotel - nel post Ferragni scrive dislocated hotel - in un antico borgo del 1300 in Valle d'Ayas in mezzo al nulla». Si tratta effettivamente di un villaggio con undici chalet storici ristrutturati recuperando parte dell’architettura e dei materiali originari. Siamo a 1800 metri d'altitudine e storicamente questo villaggio è stato abitato dai Walser, popolazione di origine germanica che ha dato vita a villaggi riconoscibili grazie a costruzioni (i rascard) a due piani, con alla base una muratura a secco, al piano terreno la stalla e al primo piano le camere da letto e un deposito per conservare i cereali, il fieno o per stagionare salumi e formaggi. Il villaggio, scrivono nel sito della struttura, «è stato eletto da poeti, pittori e filosofi come luogo ideale di pace e meditazione». Vocazione mantenuta grazie a un centro benessere con piscina riscaldata, sauna e hammam. Un luogo tranquillo – forse poco baby friendly ma con «uno dei ristoranti più alti delle alpi» – che in questa stagione propone camere a partire da circa 450 euro a notte.
Le recensioni negative su Google
Un prezzo nemmeno troppo elevato, considerando l'alta stagione - d'inverno questa zona è un riferimento internazionale per lo sci. Fun fact: in Val d'Ayas è stato ambientato il film “Le otto montagne” con Luca Marinelli e Alessandro Borghi - e gli investimenti fatti dalla struttura alberghiera per recuperare l’architettura originaria, alimentando il tutto con energia pulita. Spiace dunque constatare che su Google stiano fioccando recensioni negative solo per il fatto di aver ospitato Chiara Ferragni: «Non mi piace la gente che frequenta questo hotel», «Pensate prima a chi affidare la vostra immagine», «Pessimo, non ci andrei mai per il solo fatto che potrei respirare o toccare la stessa aria della Ferragni», o ancora «Trovo vergognoso che abbiate anche solo pensato per un attimo che fosse una cosa buona farsi pubblicità attraverso una persona che pensa che gli italiani siano tutti degli stupidi da sfruttare per fare soldi». Tutte valutazioni che nulla hanno a che fare con un reale soggiorno nella struttura. Ma davvero, al di là della buona fede o meno della struttura, siamo arrivati al punto che le recensioni debbano valutare la rettitudine morale di un hotel o di un ristorante?