L'Umbria centro d'Italia, dal punto di vista geografico e per qualche giorno anche da quello politico. È a Gubbio che il PD chiama i suoi deputati per il seminario organizzato da Chiara Braga - capogruppo a Montecitorio - che ha scelto il Park Hotel Ai Cappuccini come luogo di meditazione sul futuro del partito. Qualcuno di età adeguata e buona memoria lo troverà familiare: qui, vent’anni fa, ci fu la scuola di formazione politica di Forza Italia. Proprio loro, antagonisti sugli scranni del Parlamento, compagni di Spa e tisane diuretiche. Non è una colpa, certo, ma di sicuro una curiosa coincidenza. «Sembrerebbe che abbiano sbagliato indirizzo» fa Giuliano Urbani, uno che quell'oasi di pace la conosce bene, e infatti conviene: «E' un luogo bellissimo, particolarmente adatto all'isolamento, vi si trovano gli ingredienti ideali per una riflessione approfondita e libera da distrazioni».
L'hotel, le opere d'arte e il centro benessere Mességué
L'hotel, si legge sul sito, «immerso nella quiete del suo parco e circondato dagli antichi orti dei frati, tra cui l’arometo, fa rivivere sensazioni spirituali al turista che cerca quiete, riposo e che desidera immergersi nella storia più profonda». Tra ampi spazi d’incontro e di socialità, dipinti d’epoca e opere contemporanee, l'albergo è noto soprattutto per la Spa - molto apprezzata anche da Silvio Berlusconi - firmata da Marc Mességué, figlio di Maurice, guru del benessere. «Un luogo dove fitoterapia e medicina allopatica si armonizzano con l’educazione alimentare e la fisioterapia» si legge ancora online. Non stupirà dunque che 4 giorni al Park Hotel Cappuccini, con trattamenti personalizzati, costino dai 1275 ai 2800 euro. Non sarà questo il caso, supponiamo: l'obiettivo del ritiro non è il benessere del singolo ma l'interesse della collettività.
Come spesso accade, però, l'urgenza dei temi è di quelle che infrange la soglia dell'orario di lavoro, così c'è da scommettere che si continuerà a discutere e confrontarsi anche passeggiando tra piante aromatiche e officinali, durante la cena (sappiamo bene che la politica si compie spesso a tavola) o, perché no, nei momenti di relax: ce li figuriamo già, accappatoio d'ordinanza, a rimuginare su strategie e candidature in saune di riflessione, dando seguito alla cultura antica che univa finalità terapeutiche, igieniche, sociali e culturali. Magari, tra massaggi e vapori benefici si riusciranno a sciogliere i nodi di accoglienza e salario minimo.
Ma se anche le vasche terapeutiche andassero deserte, sarà comunque difficile far coincidere la riflessioni sulle problematiche di partito con l'immagine incarnata dall'hotel. Perché, diciamolo, l'originaria vocazione francescana del XVII secolo è ormai soppiantata da quella più recente di resort di Forza Italia. Oggi di proprietà di Maria Carmela Colaiacovo - famiglia di cementieri e presidente di Confindustria Alberghi - appare quanto di più lontano dal mondo operaio: «Ci vedrei più Confindustria che si riunisce lì. O Forza Italia» fa ancora Urbani che non trattiene le perplessità. Nessun legame con la storia della sinistra, né con quella sindacale, o – appunto - con quella operaia, non è neanche un emblema del ritiro spirituale: per quello sarebbe stato più adeguato Assisi. Un posto perfetto forse dal punto di vista logistico, non da quello simbolico.
Un disastro simbolico
Perché c'è un aspetto simbolico da considerare e la scelta di questo luogo racconta più di tante parole lo scollamento dal PD dai suoi elettori di un tempo: quegli operai che non esistono più «altrimenti - riprende Urbani - significherebbe che ci sono italiani tornati a fare un lavoro rappresentato dai sindacati, cosa che non è». E allora? «Dicono gli osservatori che il PD nasce come costola della sinistra, è il nuovo partito della sinistra. Ma è anche un partito in cerca di se stesso, che non vuole far rivivere qualcosa che appartiene al movimento operaio, ma va in cerca di altro». Un altro che si trova in una classe sociale senza rappresentanza né stabilità, che ha cultura, stili di vita e abitudini di consumo nuovi, fatti anche di socialità e di relazioni che, guarda caso, si stringono spesso intorno a un tavolo. Una nuova classe operaia che magari non è andata in Paradiso, ma di certo è andata al ristorante, nonostante questo, però, non si ritrova in un albergo come il Park Hotel Ai Cappuccini.
L'imbarazzo del Nazareno
Dal PD trapela un certo imbarazzo per la scelta: mentre dal Nazareno - come si legge su La Stampa - dichiarano «noi non abbiamo organizzato niente, siamo ospiti del gruppo parlamentare», la segretaria Schlein fa sapere che presenzierà solo il secondo e ultimo giorno (per impegni pregressi), fermandosi giusto il tempo del suo intervento di chiusura. Che sia per l'eco berlusconiana dell'hotel o solo l'ennesima scaramuccia in casa PD, che storicamente conta più divisioni del mondo dei vini naturali, è tutto da vedere in un partito afflitto da un cronico mal di pancia che forse neanche una buona tisana potrebbe curare.
Un'inattesa difesa arriva dal nemico polito Maurizio Gasparri: «Se ricordo bene quel posto ha spazi ampi, adatti ai convegni». Ma come, il il conclave PD proprio in un luogo che fa parte della storia di Forza Italia? «Succede con un sacco di hotel, anche a Roma, all'Ergife: un giorno trovi uno e il giorno dopo l'altro. Li hanno criticati perché considerano il posto poco adatto, ma che dovevano riunirsi in un campo nomadi?»
L'Umbria terra di cucina contadina
Poco o nulla traspare invece dalle cucine del Cappuccini, né è dato sapere se lo Champagne conservato nell’antica cisterna dei frati, oggi cantina, farà da accompagnamento in barba a ogni sovranismo alimentare. Certo che l'Umbria, per usare le parole di Urbani, è una terra di «cucina contadina, di maiale e pollo, verdure locali, ingredienti tipicamente regionali». Nessun prodotto di lusso, insomma, almeno su questo aspetto si rimane vicini ai più. Anche perché a Marc Mességué – si legge ancora sul sito - «si deve l’ideazione della rivoluzionaria dieta One Day Light che permette di ritrovare la forma naturale grazie a un solo giorno di dieta alla settimana». E dato che il conclave cade di giovedì e venerdì, chissà se qualcuno ne approfitterà per allungarsi con «riflessioni e confronti» anche nel fine settimana e rimettersi in forma.
Una cosa, però, la scelta del Park Hotel Ai Cappuccini ce la racconta, ed è come la politica si sia adeguata al nuovo concetto di lusso: un tempo caviar gauche, oggi sinistra detox.