Ospedali in Uganda: il cibo
Mangiare in ospedale, in Europa così come in America e in altre parti del mondo, è un diritto che diamo spesso per scontato. Ma non tutti i pazienti hanno questo privilegio: in Uganda, per esempio, come in molte altre zone dell'Africa, gli ospedali non servono i pasti. “Sono le famiglie a occuparsi di nutrirli quotidianamente portando i prodotti da casa e cucinandoli nell'area intorno all'ospedale”, spiega Anna Maria Pollak, presidente dell'organizzazione no profit La Ruota Internazionale.
Gli orti negli ospedali in Uganda
Un'associazione che da anni si dedica alla realizzazione di progetti solidali nazionali e internazionali, con particolare attenzione ai Paesi in via di sviluppo. Fra le varie iniziative, l'Hospital Vegetable Gardens, progetto agricolo che si propone di creare degli orti in due ospedali del nord dell'Uganda, dove il tasso di malnutrizione a causa di diete squilibrate e scarsità di verdure è ancora molto alto. L'obiettivo è proprio quello di fornire cibo fresco ai pazienti e al personale ospedaliero, rendendo le comunità rurali autosufficienti e indipendenti attraverso l'apprendimento delle tecniche agricole.
Un progetto collettivo
Il primo orto si trova a Gulu, al Lacor Hospital, ed è stato inaugurato nel 2017, mentre il secondo nascerà a Kalongo, all'interno del Dr. Ambrosoli Memorial Hospital (l'inizio dei lavori è previsto per la fine del 2019). Inizialmente, gli orti saranno gestiti dall'associazione, mentre dal quarto anno in poi l'attività sarà interamente coadiuvata dal team dell'ospedale. A beneficiare dei prodotti dell'orto, i pazienti, ma anche i loro parenti, lo staff dell'ospedale e le comunità locali. Non solo: insegnare agli abitanti del luogo a curare le coltivazioni potrà permettere loro anche di replicare l'orto in casa, migliorando la propria dieta giornaliera. Un progetto innovativo e ad ampio spettro, un “abbinamento agricoltura-ospedale unico nel suo genere”, che fa bene a pazienti, dottori e famiglie.
a cura di Michela Becchi