LEGGI TUTTI GLI ARTICOLI THE BEST IN LOMBARDY
Hekfanchai. La cucina di Hong Kong a Milano
In via Padova, il locale inaugurato all’inizio dell’autunno scorso è in attesa di tornare ad accogliere clienti. Ma la squadra di Hekfanchai non ha mai smesso di lavorare, con l’obiettivo di far scoprire a Milano le specialità dello street food di Hong Kong, capitolo a sé nel vastissimo ecosistema del cibo di strada cinese. Il progetto, del resto, ha esordito in pieno lockdown, sapendo di poter scommettere con buone probabilità di successo anche sul segmento del food delivery. E di fatto, finora, proprio consegnando a domicilio pietanze ispirate all’Hong Kong popolare delle bancarelle gastronomiche (le cosiddette Dai Pai Dong) che affollano le vie della grande metropoli, l’insegna si è fatta conoscere in città (dove anche Quest'Osteria aveva già scommesso sulle atmosfere di Hong Kong). L’espressione Hekfanchai – hek come mangiare, fan come pasto e chai come giovane – si può tradurre in italiano come “il giovane a cui piace mangiare”. Il giovane in questione è Eric Yip, ideatore di un progetto che ha da subito immaginato scalabile: originario di Hong Kong, Eric ha pensato di fondare la fortuna del format su ricette e ricordi d’infanzia legati all’isola cinese.
La cucina di Hong Kong, tra Oriente e Occidente
La cucina di Hong Kong, infatti, è peculiare per il melting pot che tramanda, raccontando una storia tutto sommato recente: nel 1841, l’isola diventa colonia inglese; lo rimarrà per due secoli, maturando un ricettario frutto dell’innesto della cucina occidentale inglese sulla cultura gastronomica locale. Una fusion ante litteram, come tante se ne incontrano nella storia delle cucine del mondo. Arricchita dall’incontro tra il gusto occidentale e quello orientale, dunque, la tradizione culinaria di Hong Kong è carica di sapori, e attinge a prodotti, tecniche di cottura e lavorazioni tra le più disparate. A Milano, per la squadra di Hekfanchai, se ne è fatto portavoce lo chef Kin Cheung (già visto nella cucina di Mu Dimsum), anche lui honkonghese.
Il menu di Hekfanchai
L’offerta, ora disponibile per l’asporto e il delivery, è varia: per la tradizione cinese ci sono i classici Cheung Fun, ravioli di farina di riso aperti e ripieni di manzo, gamberi o funghi, cotti a vapore e serviti con salsa di soia; ma anche i wanton di gamberi in zuppa e il tofu fritto. Più vicini alla cucina occidentale, invece, sono il pollo fritto e i sandwich ripieni di prosciutto e uova, ma soprattutto street food di ispirazione inglese molto apprezzati a Hong Kong, come il jaffle - tramezzino tostato e ripieno di stufato di manzo e formaggio cheddar – e la variazioni dolci sul tema del french toast (con latte condensato, crema di taro, arachidi o marmellata), consumate abitualmente insieme al tè delle 17, rito di chiara importazione inglese. Non mancano i bun, paninetti al vapore ripieni di costoletta di maiale al lemongrass, pollo al pepe nero o manzo satay.
I nuovi locali
Al primo locale, esemplato sul modello di un tipico Bing Shi (la piccola trattoria popolare di Hong Kong), a breve faranno seguito due nuove aperture, in zona Paolo Sarpi e Crocetta. In via Niccolini, nel cuore della China town milanese, il secondo locale del gruppo esordirà proprio il 26 aprile, nel giorno di ripartenza (ma solo negli spazi all’aperto, e purché in zona gialla) della ristorazione italiana. Quando sarà possibile tornare a sedersi all’interno, lo spazio offrirà pochi posti al bancone, direttamente affacciato sulla cucina, come tradizione vuole. La terza apertura si concretizzerà qualche giorno dopo, all’inizio di maggio, in via Sforza, dove lo spazio più ampio consentirà di allestire una sala con servizio al tavolo e un cocktail bar.
Hekfanchai – Milano – via Padova, 3 / via Niccolini, 29 / via Sforza, 49 – www.hekfanchai.it