Il libro sul vegetarianesimo che ha reso celebre Han Kang, premio Nobel per la letteratura

11 Ott 2024, 07:22 | a cura di
La sudcoreana Han Kang, autrice de La Vegetariana, ha vinto il premio Nobel per la Letteratura

Nel suo romanzo più noto, La Vegetariana, la sudcoreana Han Kang racconta di un regime alimentare vegetariano, nato non da scelta ma come costrizione autoimposta, allucinata e inevitabile. E il ragionamento sul cibo, su quel che ognuno decide di ingerire o non ingerire, diventa la porta di accesso verso le relazioni con gli altri e con sé stessa. Non è un caso che tra le motivazioni per l'assegnazione del Nobel per la Letteratura ad Han Kang, la giuria dell'Accademia Svedese abbia parlato della «consapevolezza unica delle connessioni tra corpo e anima, tra i vivi e i morti» e del «suo stile poetico e sperimentale». La sua, continua la giuria, è «una prosa poetica intensa che si confronta con traumi storici e rivela la fragilità della vita umana». E ne La Vegetariana la fragilità arriva da lontano ma non ha mai avuto voce. E continua a non averla, in modo evidente, nascondendosi nelle pieghe mute di una sterzata violenta della sua vita che passa dal cibo.

La Vegetariana

Onnivora e tranquilla, moglie riservata, figlia e sorella quieta e rispettosa, Yeong-hye un giorno fa un sogno cupo, un incubo pieno di bosch e di sangue, che la spinge a non mangiare più carne. Non c'è  nessuna istanza ideologica a determinare le sue scelte, solo un rifiuto sempre più forte e radicale, che non rappresenta una strada per la purificazione e non consegna alcuna serenità, è piuttosto un vortice di degrado e degenerazione estremo che si esprime con l'astinenza sempre più completa dal cibo. La sua è una forma di astensione passiva febbrile e allucinata, per niente spirituale ma tutta concentrata nell'alienazione da quel che c'è dentro e fuori dalla protagonista in un abisso di negazione che non è solo alimentare, ma segna il distacco dagli altri, dall'alimentazione e dalla vita stessa. Yeong-hye non si esprime mai a parole, condannata com'è a non avere una voce propria, ma è raccontata - capitolo dopo capitolo – dalla voce degli altri, diventando terreno di commenti e critiche da parte di chi la circonda, lasciando che il suo corpo organico esprima tutta se stessa, sia oggetto delle azioni altrui, fino a scollarsi dalla sua essenza umana per abbracciare l'illusione dell'indifferenza vegetale,  lasciandosi morire di fame, pensando di potersi nutrire di luce solare, non prima che il cibo diventi strumento di violazione, morbosa ossessione, macabra e autodistruttiva. La vegetariana, pubblicato in Corea nel 2007 ed edito in Italia da Adelphi nel 2016, ha vinto l'International Booker Prize 2016, ennesimo tassello di quella K culture sempre più presente nel resto del mondo.

La Vegetariana - Han Kang  - Adelphi - 177 pp. - €11

 

foto dsi copertina:  Nobel Prize Outreach

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