C’è stato un tempo, difficile crederci, nel quale gli hamburger, qui da noi, non erano ovunque. Appannaggio dei fast food internazionali - il primo Mc Donald’s d’Italia apre a Bolzano nel 1985, seguito, l’anno successivo, da quello, famosissimo, di piazza di Spagna a Roma – bisogna attendere i primi anni 2000 per trovare nei menu dei ristoranti italiani hamburger di qualità, spesso preparati con materie prime pure ben selezionate: da lì è un’esplosione, non c’è cuoco, negli anni, che non si cimenti con il genere. L’eccezione a Roma, però, c’è sempre stata ed è una leggenda: il Completo dell'Hungaria.
Il Bar Hungaria a Roma
L’Hungaria, dal dopoguerra, è uno dei bar simbolo del quartiere Parioli. Il nome omaggia quello della piazza in cui si trova e anche quell’Ungheria che andava molto di moda, nella seconda parte del Novecento, per i suoi caffè (nello specifico, per il mitico New York Cafè di Budapest). Frequentato a tutte le ore del giorno, fino a tarda sera, dalle persone della Roma bene, è celebre per aver introdotto, per primo tra i bar capitolini, antesignano anche in questo, un vero e proprio servizio di ristorazione veloce. I Parioli in quegli anni, grazie anche alla vicinanza con via Veneto, sono il fulcro della città che conta, tra aristocrazia, dirigenti, nuovi borghesi e celebrità, che si muovono tra locali come il Piper e Celestina. All’Hungaria si va per il caffè, per le paste della domenica, per la colazione, per gli spuntini fino a tarda sera: oltre ai famosissimi arancini, è uno dei primi american bar, dove si possono bere i cocktail, come a via Veneto, e assaggiare i primi hamburger, una moda portata a Roma dai militari americani. Negli anni del boom economico la proposta diventa rapidamente nota in tutta la città e l’Hungaria è uno dei miti della vita pariolina e romana.
Il Completo
Gli Alleati entrano a Roma nel 1944 ed è più o meno all’indomani della Liberazione che all’Hungaria cominciano a servirsi gli hamburger, accontentando i numerosi soldati statunitensi di stanza in città. Dagli anni ’60 l’hamburger Completo in menu al caffè di piazza Ungheria diventa una celebrità. Nel panino – da qui il nome - non manca nulla: omelette, formaggio, bacon, salse d'accompagnamento, viene preparato espresso su una piastra in sala in qualunque momento della giornata. A tutto, però, c’è una fine: l'Hungaria, dopo decenni di popolarità, ha un periodo di declino, assecondato da un calo qualitativo nella proposta, e chiude i battenti nel 2017.
La rinascita nel 2019
Non tutto, però, è perduto: nel 2019 una nuova proprietà ne decide la riapertura, con un restyling elegantissimo degli ambienti e dell’immagine del locale e un potenziamento della proposta gastronomica. Oggi il Caffè Hungaria, con il dehors e le sue nove vetrine, domina la frenetica piazza – che, purtroppo, è assediata dal traffico – ed è nuovamente riferimento in zona, con una proposta ampia di cucina e di pasticceria (è il pastry chef Alessandro Capotosti a reggere saldamente le redini del laboratorio). Recentemente rinnovati i due grandi banchi all’interno, nuova anche la postazione con piastra per preparare gli hamburger. Perché, ovviamente, le icone del locale non sono state dimenticate: in menu troviamo l’hamburger Completo - carne di manzo selezionata dalla Macelleria Feroci, omelette con prosciutto e formaggio, pomodori, lattuga, ketchup, senape - e il Completissimo, che, oltre agli ingredienti precedenti, vanta anche bacon e cipolla caramellata. Nonostante l’abbondanza degli ingredienti, il piatto non cede agli eccessi del food porn, ingredienti e condimenti sono ben dosati (un po’ coprente la dolcezza del ketchup, migliorabili, in generale, le salse).