Terrazza Termini. Gli ultimi due anni
Tempi lunghi – quelli richiesti da un progetto ambizioso – ma ben cadenzati. Due anni fa, era la fine di giugno 2016, la prima parte della piastra servizi sospesa sui binari della Stazione Termini inaugurava in grande stile con l'idea di cambiare il volto della più grande stazione ferroviaria d'Italia. Garantendo, appunto, una gestione più efficiente dei servizi al viaggiatore, con la realizzazione di una food hall destinata al consumo veloce, a tutte le ore del giorno. Esordiva così la Terrazza Termini, accessibile dalla Galleria Centrale e dal Forum, con le insegne dislocate sui primi 3000 metri quadri aperti al pubblico, le aree attrezzate comuni, uno spazio contraddistinto da un nitore finanche eccessivo (tutto in bianco l'allestimento dell'area). Entro il 2017, si diceva allora, avrebbe fatto seguito l'inaugurazione dello spazio gemello, su una superficie altrettanto estesa, e sempre destinata, prevalentemente, alla ristorazione. Com'è andata davvero? Qualche mese dopo l'esordio della Terrazza, sempre all'interno della stazione, ma in posizione più defilata, negli spazi ristrutturati della Cappa Mazzoniana, debuttava il progetto gastronomico di Umberto Montano: al Mercato Centrale, tra i due “concorrenti”, indubbiamente il titolo di proposta gourmet più convincente. D'altro canto, però, la Terrazza ha sempre tratto vantaggio dalla prossimità con i binari, e gli ultimi due anni sono stati forieri di novità anche al piano stazione, dove, qualche mese fa ha inaugurato anche la bakery con caffetteria nata dall'incontro tra Panella e Chef Express.
Chi c'è in Terrazza
Intanto i tempi per l'apertura della piastra gemella si sono allungati, fino al 28 giugno scorso, quando, esattamente due anni dopo il debutto assoluto della Terrazza e alla vigilia della festa dei santi patroni della città, la seconda e ultima parte del progetto è stata svelata (ma sarà inaugurata ufficialmente il 19 luglio). Come di consueto, il mix di insegne privilegia servizio grab and go, format di ristorazione veloce e varietà dell'offerta, con qualche bella sorpresa a disposizione dei numerosissimi pendolari che ogni giorno transitano in stazione. In primis l'esordio annunciato di Roberto Rinaldini, con il nuovo brand Rinaldini Pastry frutto della joint venture con Micaela Dionigi, che per la prima volta porta le creazioni del pasticcere romagnolo (Tre Torte per il Gambero Rosso) nella Capitale. Ma non solo, perché il format ideato in previsione di un'espansione che conterà 30 aperture in Italia e in Europa nei prossimi 5 anni somma all'offerta dolce anche una cucina di stampo tradizionale, tra pasta fresca all'uovo e piadine homemade, come già visto a Milano, dove il pasticcere ha dato avvio al nuovo corso della Rinaldini Pastry Spa la primavera scorsa. A Termini la “bottega” di Rinaldini può disporre di un grande spazio di 160 metri quadri, con laboratorio di pasticceria e cucina a vista, per una proposta concentrata soprattutto sull'asporto, pur mantenendo la qualità.
MacaRal e Gnambelline colorano i banchi, insieme alle crostate di frutta fresca, ai gelati, ai ghiaccioli d'autore Affresco. Ma ci sono anche le insalate take away, i primi piatti, le confezioni regalo per un cadeau dell'ultimo secondo prima di prendere il treno. Qualche posto per sedersi all'interno, tavoli a disposizione dei clienti nella hall comune.
Ugualmente annunciato l'esordio di Bottega Portici, da Bologna in vista di un'espansione altrettanto mirata, che per la prima volta porta i tortellini da passeggio delle sfogline di via Indipendenza (e Palazzo Bega) a Roma.
Dalle Due Torri ai binari di Termini, l'offerta non cambia, ed è un concentrato di tradizione bolognese, in uno spazio moderno dal layout essenziale, con l'angolo della caffetteria, i lunghi tavoli sociali in legno, il laboratorio delle sfogline a vista, come la grande cucina a disposizione dello staff.
In vendita anche il caffè Terzi e i prodotti dei partner della Bottega.
Dalla Sicilia al sushi
E ancora, convivono nella nuova Terrazza Termini l'Antica Focacceria San Francesco (già viste in passato in città) da Palermo - 130 metri quadri e una cinquantina di coperti – con panelle, arancine, pasta alla Norma, sfincione e cannoli, e il Sushi Daily di KellyDeli (altri 150 metri quadri, per 50 sedute), con vetrata affacciata sui binari, cucina a vista, spazio vendita di prodotti giapponesi e kaiten d'ordinanza, in uno spazio progettato dall'architetto Leonardo Venezia.
E ancora Rustichelli&Mangione (pane e prodotti da forno), Natoo (centrifughe e cucina naturale), BeerCode (birre artigianali italiane e internazionali e cucina informale), insegne di proprietà del gruppo Lagardere. Pane anche alla base dell'offerta di Rome Bakery.
Con l'ultima sorpresa ancora in divenire - sembrerebbe ancora in fase preliminare la natura dei contatti con Grandi Stazioni – che nei prossimi mesi potrebbe portare l'Open Bistro di Antonello Colonna (già ben rodato all'aeroporto di Fiumicino) in Terrazza. Seguiremo sviluppi.
a cura di Livia Montagnoli