Mentre infuria la protesta dei trattori, si apre sullo sfondo un altro scenario di guerra in Europa, quella dei pomodori, combattuta da Francia e Spagna. A scatenare il putiferio sono state le parole dell’ex candidata alle presidenziali francesi ed ex ministra dell'Ambiente, Sègolène Royal, che ha definito «immangiabili» i pomodori biologici spagnoli.
Le parole di Royal
«Avete mai assaggiato i cosiddetti pomodori biologici spagnoli? Sono immangiabili» ha detto la socialista Royal, in un intervento all'emittente Bfmtv. L’ex ministra ha spiegato che il biologico spagnolo «è un falso, in quanto la frutta e la verdura spagnole non soddisfano gli standard francesi» per via di uno squilibrio nell'applicazione delle norme fitosanitarie europee. La stessa critica che è stata più volte mossa alla Spagna da parte degli agricoltori francesi, non solo durante le ultime proteste. L’accusa ai coltivatori spagnoli è quella di fare concorrenza sleale, inondando il mercato con prodotti a basso costo, utilizzando grandi quantità di fitosanitari.
La reazione spagnola
La risposta di Madrid non si è fatta attendere: la ministra spagnola della Transizione ecologica, Teresa Ribera, ha definito i commenti di Royal sui pomodori spagnoli «inappropriati», soprattutto da parte di una persona che ha avuto «responsabilità di governo». Sulla questione è intervenuto anche il premier spagnolo Pedro Sànchez, secondo cui l’ex ministra francese «non ha avuto la possibilità di assaggiare i pomodori spagnoli». Da qui l’invito in Spagna per provarli: «Vedrà che sono imbattibili».
La tensione cresce
Lo scontro tra Francia e Spagna sui pomodori, però, sembra aver ulteriormente alzato il livello di tensione tra gli agricoltori. Nei giorni scorsi, infatti, in Francia sono stati infatti presi d’assalto alcuni camion provenienti dalla Spagna, in particolare al casello di Boulou. Una situazione di cui il premier spagnolo, a margine del vertice Ue, ha spiegato di aver già discusso con il presidente francese, Emmanuel Macron. «Penso che sia molto importante rispettare le manifestazioni pacifiche - ha detto Sànchez – ma bisogna condannare fermamente qualsiasi tipo di azione violenta».