Doversi rivolgere alle confezioni in plastica è un'alternativa inaccettabile e costituisce un rischio che i produttori francesi di formaggio non intendono correre, tanto da lanciare una proposta che fa riflettere: farsi carico della metà dei costi necessari alla piantumazione di nuovi alberi da cui ricavare il legno per le classiche confezioni. Quello che sta succedendo in Francia è che la quantità di pioppi presenti oggi potrebbero essere troppo pochi per soddisfare le richieste di imballaggi necessari al settore caseario già nel 2020, ed è quindi necessario piantarne altri al più presto. In particolar modo, ad essere a rischio, sono le calssiche confezioni di brie e camember. Ma non solo. La versatilità e le proprietà rendono il legno del pioppo il materiale ideale anche per le cassette con cui vengono conservate le ostriche, altro prodotto fiore all'occhiello della gastronomia transalpina. Attualmente la Francia può fare affidamento solo su 650 mila alberi e si trova di fronte ad un crescente abbandono di questo particolare tipo di coltivazione. Trend che ha letteralmente terrorizzato l'industria casearia. Inimmaginabile usare la plastica per confezionare il camembert, o il brie. Ed ecco quindi che il grido d'allarme si trasforma in una proposta che gli allevatori di pioppo non posso rifiutare. Piantare alberi con un incentivo del 50% proveniente direttamente dai produttori di formaggio. La Francia, con 24 mila ettari coltivati, è il secondo produttore mondiale di lagna da pioppo dopo la Cina e rischia ora di doverlo importare. Fino a poco tempo fa avrebbe potuto fare affidamento sulle scorte italiane, ma oggi, anche il Bel Paese ha abbandonato buona parte della coltivazione. Troppo costoso coltivare il pioppo, troppa terra dedicata e pochi guadagni hanno spinto i coltivatori a guardare altrove, dedicando le zone vocate, principalmente le collinari, ad altri tipi di coltivazioni, o all'allevamento di bestiame da pascolo. Negli ultimi anni il principale nemico del pioppo è stato costituito, durante il periodo estivo, dagli incendi, spesso di origine dolosa ma alimentati dalla resina tipica del tronco. Vasti appezzamenti italiani sono andati in fumo e sono stati trasformati in pascoli. “Tre quarti degli imballaggi in legno leggero in Francia vengono prodotti con questo materiale”, ha spiegato ai media francesi Olivier de Lagausie, specialista nell'industria del packaging. “Flessibile, resistente e leggero, questo tipo di legno consente di conservare meglio gli alimenti perché regola l'umidità e limita lo sviluppo batterico, oltre ad essere facilmente trasportabile”.