Chiedere a un runner il motivo che lo spinge a correre, tanto da non poterne fare a meno, rischia di aprire un dibattito infinito. Di ragioni ce ne sono molte, quasi tutte personali. La corsa è uno sport individuale, specie quella amatoriale dove l’unico record da battere è quello con se stessi.
Ma una ragione che potremmo definire comune potrebbe essere la libertà di mangiare: tanti più chilometri si percorrono e tanto più sudore si emana, quanto più la ricompensa dovrà essere golosa (oltre che meritata).
A unire questi due aspetti – corsa e cibo – sono i nuovi gruppi di running, veri e propri rappresentanti dell’underground moderno, capaci di svecchiare uno degli sport più antichi e riaddattarlo alle esigenze di tutti.
Correre insieme è infatti il miglior modo per migliorarsi o anche semplicemente trovare la motivazione giusta per allacciarsi le scarpe e uscire di casa. In un gruppo è più facile trovare corridori che hanno tempi differenti, portando così chi va più piano a spingere e chi invece va più veloce a rispettare l’andatura di tutti. A
ll’interno di queste nuove comunità (per certi versi simili ai tradizionali centri podistici), la condivisione è l’elemento più importante: condividere la fatica ne attutisce il peso, mentre condividere un pasto è il premio che ci si da’ alla fine di una corsa.
Allenamenti, corsa e piatti da abbinare
Ad aprile dello scorso anno, il gruppo romano Souplesse aveva organizzato un evento che prevedeva 5-6km di corsa blanda per le strade di Centocelle per poi terminare da Legs, diventato ormai il faro del pollo fritto nel quartiere di Roma Est. Dimenticare la stanchezza è d’altronde più facile grazie a un bun con pollo fritto coleslaw, salsa Legs e cetriolini oppure con broccolo romano panato e fritto con pecorino, aglio. Se non dovesse bastare, aggiungere alette di pollo o trippa fritta. Il tutto da buttare giù con le birre di Artisan, pub di San Lorenzo.
Non è stato l’unico incontro di questo genere. Qualche mese più tardi, a novembre, si è replicato da UltraBlu, a Borgo Pio. Lo spazio faceva da cornice di un evento tra Souplesse e il brand svizzero On, che ha messo a disposizione le sue scarpe per farle provare ai corridori. Una volta terminato, vini naturali e panini gourmet preparati da BarBozza. Il locale si trova a Ostiense e può essere considerato una piccola enoteca, con proposte moderne e all’avanguardia: consigliatissimo il sandwich di lingua di manzo, cipolla caramellata, cetriolini e mayo alla senape o la tartare di fassona, capperi, cipolla arrosto e crumble alle erbe. Se avanza spazio, perché magari si è corso qualche chilometro in più del previsto, il roast beef tonnato e sugo d’arrosto allevia ogni dolore.
Circa un mese fa, Souplesse ha poi replicato alla Mescita di Monteverde, questa volta con il brand Craft. Il format era identico: una corsa dentro Villa Pamphili e un brunch per ripagare, tra vino e tramezzini preparati dal locale.
Un trend europeo
Questo genere di eventi è in voga soprattutto al di fuori dei confini nazionali, dove il running è più incastonato nella cultura urbana. Il concetto è sempre lo stesso: unire la corsa a posti che possono essere considerati più come luoghi di artigianato, piuttosto che semplici luoghi dove mangiare.
Il Vienna Running Collective si ritrova ad esempio da Superfood Deli, che ha la missione di servire solo ciò che fa bene alla salute dell’uomo e dell’ambiente. Se invece passate da Copenaghen e siete degli amanti della corsa, GRØD rappresenta una tappa obbligatoria. Il posto è noto per i suoi porridge, da mangiare sia a colazione che come pasto più consistente. Passando così da uno a base di fiocchi d’avena, succo di mela, cannella, semi di chia e zucca, condito con muesli, mele, cocco tostato e composta di mele e cannella, a uno di lenticchie indiane con pomodori, coriandoli, mandorle saltate e yogurt islandese. Essendo un social runner club, due volte a mese organizza incontri per i corridori che terminano con una colazione di gruppo.
A vedersi una volta al mese al Coffee XP di Barcellona sono anche i ragazzi del running club Curv. Per farlo “troveremo una scusa”, hanno scritto nel post lancio su Instagram. Ma non serve, visto che basta unire la parola “corsa” e “caffè” per invogliare le persone al Coffee Run - nomen omen. Per l’occasione verranno assaggiati aromi differenti e “forse usciremo dal 2024 con una conoscenza di caffè e running più alta di quanto potessimo immaginare”.
Un modo originale per educare alla corsa e al cibo.