Nasce un team internazionale di esperti per dare una risposta concreta alle grandi sfide di oggi: costante crescita della popolazione, necessità di nuove risorse, riduzione dello stress ambientale e lotta alla malnutrizione. Uno scenario, che abbiamo analizzato in un articolo uscito nel mensile di luglio del Gambero Rosso, e che rappresenta, da una parte, un dato allarmante, dall'altro un incentivo per la nascita di nuove startup.
La partnership con Treasure8
E così Seeds&Chips - il summit internazionale milanese dedicato alle aziende e startup digitali che innovano nella filiera dell'agroalimentare e nell'universo dell'enogastronomia - oltre a inaugurare una nuova sede a San Francisco, annuncia la partnership con Treasure8, player attivo nella sperimentazione di sistemi alimentari secondo il principio dell’economia circolare, volto a incoraggiare il consumo sostenibile di cibo, una maggior tracciabilità e la sicurezza alimentare.
Da una parte, dunque, Seeds&Chips, diventato negli anni una prestigiosa vetrina internazionale che porta a Milano grandi opinion leader, da Obama a John F. Kerry, a confronto sui temi legati al food e all’innovazione; dall’altra Treasure8, azienda specializzata in innovazione e tecnologia alimentare che da anni si impegna per far fronte alle sfide nutrizionali e agli stress ambientali, sviluppando nuovi sistemi alimentari, prodotti e processi più salutari per gli individui e sostenibili per il pianeta. Due realtà, complementari, che uniranno le forze con il comune intento di mettere in luce le enormi potenzialità del settore in termini di innovazione e sostenibilità, ma anche di guadagno attraverso nuove fonti di reddito: sostenibilità is the new business.
Gli obiettivi comuni
Una partnership, si augurano i protagonisti, che andrà a costituire uno dei principali network globali per la food innovation. “La chiave per la sostenibilità risiede nell’intreccio di collaborazioni che danno vita a nuove idee”. Spiega Marco Gualtieri, Presidente e fondatore di Seeds&Chips. “Noi di Seeds&Chips ci crediamo fortemente e da anni lavoriamo al fianco di tutti coloro che stanno contribuendo alla trasformazione del food system mondiale. La partnership con Treasure8 rappresenta una grande opportunità per entrambi, ci permetterà infatti di avere una base sia in Europa che in Nord America dove siamo già presenti con Fancy Food (la fiera dedicata all'industria alimentare più grande del Nord America, ndr) a New York e nella stessa San Francisco. Insieme sarà possibile avviare una trasformazione della catena alimentare globale verso un sistema più efficiente e sostenibile”. E di sostenibilità parla anche Timothy Childs, fondatore e CEO di Treasure8: “Lo scenario globale non mostra solo la perdita di 1 trilione di dollari all’anno in sprechi alimentari, ma anche le gravi ripercussioni sul food system e in particolare sull’approvvigionamento del mondo intero”. Da qui l'impegno di puntare su soluzioni anti-spreco che possano sostentare più persone, e al tempo stesso siano in grado di migliorare le condizioni sanitarie in tutto il mondo e di ridurre i conflitti legati alla scarsità di cibo.
Questa nuova collaborazione è un esempio di come l’ecosistema della food innovation stia crescendo con un significativo aumento della cooperazione nel settore del food tech finalizzata alla sostenibilità. Lo dimostra anche Futureshots, la due giorni organizzata da H-Farm andata in scena il 7 e 8 settembre nella splendida tenuta agricola di Ca’ Tron.
Futureshots, la conferenza tech organizzata da H-Farm
Un festival dove si è parlato anche di food con Michel Bruynseels, titolare di Instock, il primo ristorante a spreco zero di Amsterdam - che ha aperto successivamente una sede anche ad Aia e a Utrecht - dove il menu è tutto costruito sugli “avanzi” dei supermercati. Un progetto mosso dall'enorme spreco che coinvolge il settore (dell'argomento vi abbiamo parlato ampiamente, anche in occasione dell'articolo su Bella Dentro, la start-up contro lo spreco alimentare), che ha trovato una soluzione concreta restituendo una seconda vita a frutta e verdura imperfette, pane “vecchio” di un giorno e tagli di carne e pesce poco nobili. E così, con l'improvvisazione, ogni giorno salvano chili e chili di cibo ideando dei menu che cambiano a seconda delle disponibilità.
Qualche esempio? I piatti di questi giorni sono ispirati alla Russia e vanno dalla zuppa di barbabietola con ricotta, aglio orsino e crostini (dove la ricotta è ottenuta dal latte che avanza dalla preparazione dei cappuccini), ai bliny con salmone affumicato ottenuto dalla pancia e dalla coda del pesce, all'involtino di cavolo ripieno di carne speziata e patate. In questo caso, la carne utilizzata è quella delle salsicce meno belle, e di conseguenza meno vendute, di Brandt & Levie, ovvero il marchio di tre ragazzi olandesi, Jiri, Geert e Samuel, che dopo aver appreso l'arte della norcineria in Italia, sono tornati in Olanda a diffondere il verbo. Ma questa è un'altra (bella) storia.
a cura di Annalisa Zordan