Nella Piana di Mombercelli, in quest'area (nella foto) circondata da vigneti e orti potrebbe sorgere un impianto di produzione d'energia che sta tenendo sulle spine cittadini e agricoltori. La Bio.Mass Tech, società di imprenditori dell'astigiano (tra cui l'ex sindaco), ha chiesto il via libera per costruire dapprima un pirogassificatore (spesa di circa 7 milioni di euro) e poi, dopo aver incassato il "no" della giunta comunale a febbraio scorso, un impianto di cippato e pellet legnosi. In questi mesi, sono sorti comitati, si sono raccolte migliaia di firme, sono nati gruppi su facebook ed è cresciuto il sentimento di opposizione a un impianto che per molti metterebbe a rischio la salute (per i presunti effetti delle nanopolveri) e danneggiare il paesaggio (visto che sorgerebbe all'ingresso del paese). Gli occhi sono puntati sulla Conferenza dei servizi, prevista a metà giugno alla Provincia di Asti. Da qui potrebbe arrivare l'ok a costruire. Perché la Bio.Mass Tech, sia chiaro, sembra avere le carte in regola. Ma il sindaco Gino Torchiano, che nel frattempo si è rivolto a esperti e tecnici di settore, è quantomai determinato: "L'idea dell'impianto a cippato e pellet potrebbe essere un cavallo di Troia, per poi far passare il primo progetto. In ogni caso, non vediamo benefici per un territorio che si sostiene principalmente con la viticoltura. Inoltre, qualsiasi impianto energetico in questa zona, come recita una delibera del 2007, andrebbe sottoposto a referendum". I viticoltori della Val Tiglione non dormono tranquilli. Dalla cantina sociale Terre Astesane (130 soci, 230 ettari, 20 mila quintali di uve, il 70% barbera e 100 mila bottiglie l'anno), ai produttori di Agliano Terme o Montaldo Scarampi. Il paradosso è che le colline di Mombercelli (Moncucco, Crocetta) rientrano nell'area candidata alla tutela Unesco. E la cancellazione dalla lista sarebbe uno smacco. "Ci stanno rovinando un sogno" dice Mauro Spertino: "se dovessero costruire questo ecomostro a poche centinaia di metri dal mio vigneto dovrò cambiare zona".
La conferenza dei servizi di giugno segnerà quindi uno spartiacque. La Bio.Mass Tech potrebbe modificare il progetto, oppure presentarlo identico. Gli enti in conferenza dovranno prendere una decisione che, in un senso o nell'altro, finirà per essere impugnata al Tar.
A cura di Gianluca Atzeni