«Quelle che girano nei miei confronti sono cavolate colossali, pericolose anche per voi che le leggete». Gianmarco Tamberi si difende a dieci giorni dalla gara di salto in alto delle Olimpiadi di Parigi e dalle ipotesi circolate in merito a una correlazione tra le coliche renali e la dieta restrittiva che segue da anni durante gli allenamenti. L'atleta, in un lungo post Instagram, racconta le sue condizioni di salute: «Da diversi giorni grazie ai medicinali non ho più avuto né dolori né coliche renali. Il calcolo è ancora presente ma dovrebbe essere in dirittura d’arrivo per essere espulso. Su consiglio dei medici sono tornato ad allenarmi».
La dieta di Tamberi
Per quanto riguarda la dieta che segue, Tamberi puntualizza che è stata «studiata da professionisti da 10 anni, senza mai problemi e con regolari controlli. Difficile pensare di cambiarla di punto in bianco nell’anno più importante della carriera senza motivi precisi». L'atleta aggiunge di essere «il primo a dire che è una dieta molto stretta e difficile, come tutti i miei allenamenti per portarmi al limite: è l’unico modo che un atleta ha per provare a raggiungere il proprio massimo livello».
Le restrizioni alimentari, quindi, sono strettamente legate all'allenamento fisico: «Adoro mangiare e fare la bella vita come chiunque altro - aggiunge - ma per vincere le Olimpiadi nel 2021 ho dovuto fare un'infinità di sacrifici e sapevo che se avessi voluto provare a ripetermi a Parigi, avrei dovuto rimboccarmi le maniche e riiniziare tutto da capo, come se nulla fosse successo. Che lo sport di alto livello non sia salutare è un dato di fatto ma questo può regalarti emozioni talmente forti che valgono tutti i sacrifici fatti».
Gimbo, così viene chiamato l'atleta, ha parlato anche dei kg persi: «Si parla di una dieta che mi ha fatto perdere 7, 8 kg tra gli Europei di giugno e le Olimpiadi ma il mio peso era 77,5 kg a fine gennaio, 75,5 a metà giugno e 74 a Parigi». Ma come ricorda il Corriere della Sera, i sette chili persi in un mese non sono un’invenzione assoluta, Tamberi li aveva raccontati in un post due anni fa: «Venticinque giorni di allenamenti e dieta ferrea: rientro da un raduno super produttivo con una condizione fisica completamente diversa e con ben 7 kg in meno della partenza!».