È possibile assaporare un ricordo con un cucchiaio di gelato?

9 Gen 2025, 09:47 | a cura di
Tio Che, la horchateria e gelateria di famiglia, è aperta sulla Rambla del Poblenou dal 1912. E Irene Iborra,  quinta generazione di gelatieri, non aveva mai pensato di mettersi a fare il gelato, ma poi…

Quinta generazione di gelatieri - Tio Che, horchateria e gelateria è aperta sulla Rambla del Poblenou dal 1912 – Irene Iborra non voleva fare il gelato. Stava per trasferirsi in Centro America, a Panama, per occuparsi di viaggi, il suo lavoro. Amava viaggiare, fare scoperte, conoscere posti e genti nuove. Poi sua madre si è ammalata e lei è rimasta per dare una mano nel locale di famiglia. Ed è scattata la passione per il gelato.

Il gelato e la neurogastronomia

"Mi sono innamorata di ciò che il gelato genera nelle persone: la ricerca del momento perfetto". Così, appena sua madre è tornata al Tio Che, Irene ha aperto proprio accanto Mamá Heladera. E ha cominciato a fare gelati diversi, creati applicando i principi della neurogastronomia, la scienza che studia come il cervello influenzi, o meglio crei, le nostre percezioni di gusto. Odori e sapori ci arrivano dal cervello: se volete fare un esperimento semplicissimo provate a mettere in bocca un cucchiaino di cannella, che ha un sapore e un aroma ben definiti, ma tappandovi bene il naso. Non sentirete nulla. Ma appena il naso è libero, ecco tutta la ricchezza della cannella. La percezione dei sapori è dovuta infatti all’olfatto retro-nasale.

Il gelato dei ricordi e delle emozioni

Partendo da qui, Irene ha iniziato la sua strada verso un gelato emozionale, che attinge ai nostri ricordi più profondi. Come? Innanzitutto raccogliendo ricordi. “Prima di iniziare con Mamà Heladera abbiamo fatto un'indagine sui ricordi delle persone a noi più vicine. Abbiamo chiesto quali fossero gli aromi e i sapori che hanno risvegliato ricordi". Ricordi di tutti: la gente del quartiere, curiosi, giornalisti che sono venuti a intervistarla. Ha predisposto un questionario preciso con domande mirate (quale ricordo, a quando si riferisce, dove, chi era presente, quale aroma o sapore predomina nel ricordo), e ha cominciato a raccoglierli : ora sono già centinaia, si sta pensando di farne un libro.

Suggestioni d’infanzia

Cosa è venuto fuori? Uno dei ricordi più ricorrenti è stato quello della lavanda, associata alle case delle nonne, agli armadi con le lenzuola pulite con un sacchetto di lavanda. E poi le estati in campagna fra alberi di meli ed erbe aromatiche selvatiche, le pesche lavate in acqua di mare durante una giornata in spiaggia, le ciliegie mangiate sotto l’albero, in giardino. Ricordi di infanzia, di momenti di perfetta felicità, cristallizzata in un passato perduto, che ritorna  nel gusto di un gelato. “Il sorbetto più richiesto che prepariamo sulla base di quei ricordi unisce amarena e lavanda. In bocca esplode prima la lavanda e poi arriva la ciliegia, che essendo acida rallenta il potere aromatico della pianta. Questo sorbetto è già diventato uno dei nostri classici”

O ancora il ricordo di una passeggiata nel bosco, con fragoline e mirtilli selvatici e il rosmarino, come nella testimonianza di un ragazzo venuto a Barcellona per curarsi in ospedale, e che sognava di tornare presto nella sua casa, nel verde. Tutto trasformato in un gelato. “Altro ricordo ricorrente tra i nostri clienti è quando con un cucchiaio raschiavano la besciamella fredda rimasta nella padella e che era stata preparata per accompagnare i cannelloni. O aprivano il frigorifero per prendere un cucchiaio di besciamella dalle crocchette che riposavano per il giorno dopo”. Così è nato un gelato che unisce spezie e latticini, delicato, un sapore che risveglia la memoria ed è piacevole fino alla fine.

Il premio per la migliore attività innovativa

Nella gelateria Mamà insomma si rivivono i ricordi, spesso  d'infanzia, attraverso il gelato. Ogni settimana 2 gusti nuovi vengono realizzati sulla base dei questionari che arrivano e i più amati entrano stabilmente nella carta della gelateria. Mamà Heladeria è aperta dal maggio 2021, ma ha già creato un legame molto stretto con la gente del quartiere e ha fatto nascere una community di clienti fedeli. Perché è un’esperienza che crea connessioni tra le persone ed emoziona.

Non a caso l’ iniziativa è stata premiata dal Consiglio comunale di Barcellona come migliore nuova attività innovativa (XVII Premis Barcelona Comerç). Così la neurogastronomia è entrata in gelateria e con ottimi risultati. E al Festival Internazionale del gelato Sherbeth di Palermo Irene e la sua collaboratrice (Irene pure lei) sono state protagoniste di un talk seguitissimo e hanno preparato in diretta il gusto-ricordo “Passeggiata nel bosco”, molto apprezzato. La ricerca della felicità passa anche attraverso il gelato.

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