Economista per quasi 30 anni, Alberto Zezza si è occupato agricoltura e progetti sociali dei paesi in via di sviluppo nel sistema delle Nazioni Unite. «Era un lavoro che mi piaceva e mi soddisfaceva» dice, ma alla fine si è fatta strada l'idea che una persona potesse essere non una sola cosa nella vita, ma fare altro. Non è stato un piano B, il suo, ma un cambio di rotta. Che l'ha portato verso il mondo del gelato, praticato con interesse crescente fino al punto di aprire una posto tutto suo – Zelato, nel quartiere romano di San Lorenzo – non prima di aver trascorso un paio di anni dividendosi tra la vecchia vita e la nuova, mentre faceva il suo apprendistato. «So che due anni sono pochi e ho ancora tanto da imparare, ma ho 56 anni e non potevo formarmi per 10 anni prima di cominciare. Non vorrei sembrare arrogante nei confronti di chi studia da molto più tempo di me». L'obiettivo è continuare a crescere, e il fatto di aver inaugurato al termine della stagione calda gli dà agio per mettere a punto tutto.
Al primo corso, con Vittorio Manassei (fratello di Alberto della Gelateria dei Gracchi di Roma), seguono tante prove in casa sottoponendo amici e parenti a continui assaggi «non erano troppo atterriti dall'esperienza», scherza. Continua a studiare, stavolta alla Scuola di Gelato Naturale di Emanuele Presenti della Chiccheria di Grosseto (tre coni nella guida Gelaterie d'Italia del Gambero) e poi continua ancora a casa. Mollato il vecchio impiego, un impegno intellettuale, tutto ricerca analisi e pubblicazioni, è oggi alle prese con un lavoro manuale e concretissimo, in cui può toccare quel che produce e vedere nell'immediato la soddisfazione di chi ne fruisce. «Il gelato è una gioia semplice e accessibile e tale vorrei che rimanesse, un prodotto di qualità, ma non un gelato gourmet». La sfida è fare un certo tipo di lavoro e starci dentro con i costi e con il ricavo - «l'attività si deve sostenere» - il cono piccolo è €2,80: qualcuno si lamenta un po' per il prezzo (allineato alle gelaterie di pari livello) ma poi riconosce che il sapore è diverso, lo notano soprattutto per la frutta - «c'è almeno il 50% di frutta fresca, nella clementina è più del 70%» - che lui ordina la sera al fruttivendolo vicino casa che gliela consegna la mattina dopo.
In questo periodo ci sono cachi, mela (con cannella), melone, clementina, mango siciliano - «buonissimo» dice - per il fuori stagione come fragola o lampone usa frutta congelata intera, mai preparati. Nelle prime due settimane di apertura la risposta del quartiere c'è stata: studenti, alunni della vicina scuola, famiglie, persone che gravitano tra la libreria Giufà (impegnata anche nel progetto Shell), il cinema Tibur, la galleria Monitor, presìdi di buona vita nel quartiere che ha accolto con piacere un'attività artigianale e familiare - «è un quartiere supervitale e i sanlorenzini, che mi sembrano orgogliosi di essere sanlorenzini, mi incoraggiano molto» - anche sul fronte dei gusti ha avuto le sue soddisfazioni «i miei gusti speciali, quelli pensati da me, sono tra i più venduti». Il latte d'oro è la versione gelato del golden milk, con curcuma cannella e miele, best sellers al pari del pistacchio, l'altro e è la stracciatella di Franci, con latte aromatizzato con il pepe rosa. Franci è la figlia, che ha particolarmente gradito.
Cambio vita
Un cambio di registro totale, il suo, anche a livello emotivo e psicologico. Ma non tutto quel che ha fatto in passato è cancellato: «Venivo da una esperienza di cooperazione internazionale e mi porto dietro l'attenzione alla sostenibilità e al sociale». Apre come società benefit, che integra allo scopo di lucro l'obiettivo di generare un impatto positivo sull'ambiente e la società. Tra quelli dichiarati da Zezza ci sono alcuni legati alla sostenibilità ambientale, lavorativa, urbana. «So che l'impatto di una attività piccola come la mia non può fare la differenza, ma posso comunicare un certo tipo di attenzione: la social responsability non è solo corporate, anche i piccoli possono cercare di essere più sostenibili».
Gli obiettivi della società benefit
Non sempre è facile: l'affrancamento dalla plastica a oggi non è totale perché per alcune cose ancora non è possibile eliminarla, alla riduzione delle emissioni, per quanto riguarda l'energia – la spesa più importante in una gelateria – arriva da fonti rinnovabili ma nei desideri di Zezza ci sono le comunità energetiche locali, che nel secondo municipio non sono presenti, «mi piacerebbe avviare il discorso con le istituzioni per far partire il progetto». Sul fronte del lavoro il suo obiettivo è favorire l'accesso al mercato del lavoro a persone svantaggiate, non solo per quanto riguarda il suo dipendente, Ali, originario dell'Afganistan, ma anche sul fronte dei fornitori, soprattutto cooperative sociali, come nel caso de L'Arcolaio del carcere di Siracusa per la mandorla cruda, o altre realtà che producono con una filosofia analoga e obiettivi sociali. Infine c'è l'impegno verso l'ambiente urbano, che nel caso di San Lorenzo ha un'identità molto connotata. «Vorrei rafforzare il tessuto del quartiere e integrarmi con le sue dinamiche positive, evitando di contribuire alla gentrificazione». Il suo è un discorso di sostenibilità anche urbana, in cui applicare il concetto di territorio. «Quello di territorio è un concetto molto abusato in questi periodo in fatto di cibo, mi trova scettico quando sfocia nel gastronazionalismo e invece si deve pensare al territorio come territorio urbano». La sua idea è cercare di lavorare con associazioni di categoria, istituzioni, e realtà del quartiere.
Il primo appuntamento è ad Halloween, quando Civico San Lorenzo ha organizzato una parata per i bambini, Zezza ha aderito, con un gelato di con semi di zucca caramellati: «Chissà se ai bambini piacerà».
Zelato - Roma - via degli Aurunci, 40 - Pagina Instagram
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