Ci ho dormito su. Eppure l’amarezza lasciata da quanto avvenuto ieri è ancora tanta. Cosa è successo: durante la presentazione della guida Gelaterie d'Italia del Gambero Rosso, della quale ho la curatela dal 2021, uno dei gelatieri premiati quest'anno, una volta salito sul palco, ha detto pubblicamente di voler "rinunciare" ai Tre Coni e all’inserimento in guida nel suo locale. Silenzio in sala. Mentre si prendeva i suoi minuti di gloria sui suoi account social è stato pubblicato un post con i medesimi contenuti. Cose che possono succedere, è il bello della diretta. Poco importa. Ma il punto che qui ci preme chiarire una volta per tutte è il tema delle recensioni e della selezione che viene fatta di anno in anno. Si può rinunciare ai Tre Coni e all’inserimento in guida? Caro gelatiere, no, non si può.
A servizio dei lettori
Il palco del Gambero Rosso è stato usato per esprimere un dissenso legittimo, ne abbiamo preso atto nel momento in cui è avvenuto, ma a parte rispettare le opinioni altrui non possiamo fare altro, perché noi quella richiesta non la condividiamo. Continueremo a fare il nostro lavoro a servizio dei lettori, che è l'unica ed esclusiva missione che perseguiamo. Il Gambero Rosso è una testata che ha molte declinazioni: guide, sito, rivista mensile, tv e anche se segue un solo (grande) settore non si sottrae alla sacrosanta regola dell'informazione: scriviamo, recensiamo, giudichiamo per i lettori, non per chi lavora nel settore o i nostri colleghi giornalisti. E fino a che un esercizio pubblico merita, questo esercizio pubblico continuerà a stare nella guida di riferimento del settore in cui opera.
C'è anche un'altra questione che andrebbe chiarita. Ve li ricordate i ragazzi del Giglio di Lucca che hanno "rinunciato" alla stella Michelin? Bene, loro hanno avuto l'eleganza di scrivere una mail mesi prima alla redazione di Michelin Italia, la quale ha avuto tempo di fare le sue valutazioni. Anche loro hanno detto di voler rinunciare e altrettanto legittimamente Michelin ha risposto che non si può fare. Certo è, che di tempo noi non lo abbiamo avuto perché il protagonista di questa storia non ha mai cercato un confronto con la redazione, a differenza di quanto ha dichiarato in un’intervista al Gazzettino. Non abbiamo né email né messaggi. Non ha mai fatto presagire il suo malcontento a me o a qualche collega della redazione. Eppure lo avremmo ascoltato, cosa che abbiamo fatto anche in altre occasioni.
Stesse regole, stessi premi
Il gelatiere nei suoi minuti di gloria sul palco del Gambero ha definito i criteri di giudizio della guida “poco trasparenti”. Le linee guida che diamo ai collaboratori sono più o meno le stesse da quando questa guida esiste. E sono le stesse "regole" che hanno permesso alla sua gelateria di entrare nella guida e di prendere i Tre Coni (il massimo riconoscimento) che lo stesso gelatiere non ha mai lesinato a mostrare sui canali social e web in generale del locale. Regole decise dalla redazione. Non piacciono? Pazienza.
Insomma, rispettiamo il parere di qualunque professionista dell'enogastronomia, e anche la sua voglia di visibilità sfruttando il nostro palco per dire quel che pensa, ma non derogheremo al nostro compito principale: il nostro - lo ripetiamo - è un lavoro a servizio e nell'interesse dei lettori. Rispondiamo ai lettori e non ai gelatieri. Parliamo ai lettori e non ai ristoratori. Scriviamo per i lettori e non per i pizzaioli. Amici come prima, continueremo a venire a provare i suoi gelati e, se riteniamo, a inserirli nella guida.