Si chiamerà Galleria 1887 di Valerio Braschi il nuovo ristorante milanese del vincitore dell’edizione 2017 di Masterchef. Un progetto di cui vi avevamo dato anticipazione un mese fa e di cui ora si conosce qualcosa in più, a partire dal nome. Che viene annunciato in un messaggio instagram dallo stesso chef ventisettenne di Sant’Arcangelo di Romagna. “Mi vengono i brividi solo a dirlo. Presto verrà aperto il mio nuovo ristorante in Galleria”, esordisce nel video Braschi, casacca impegnativa blu e oro e tono decisamente entusiasta: “Mi guardo in giro e vedo un sacco di marchi, Armani, Gucci, Fendi, tutti marchi di moda vanto del made in Italy. Ma poi ci sono anche Cracco, i fratelli Capitaneo a rappresentare l’eccellenza italiana. Ma presto ci sarò anche io. Non vedo l’ora, l’entusiasmo è a mille, sono pronto e carico per questa nuova avventura”.
Data incerta
Non si sa ancora quando avverrà l’apertura ufficiale, probabile che passi qualche settimana. Si sa per che ci saranno un menu degustazione che Braschi promette “estremo, pazzo, coraggioso”. Ma la novità è rappresentata dal fatto che “ci sarà anche una proposta italiana” legata “ai piatti della tradizione”. E tra essi la cotoletta “più pazza e fantasmagorica d’Italia. Vedrete!”.
Addio a Vibe
Braschi è reduce dall’improvviso abbandono del suo primo ristorante in città, “che mi è servito a conoscere il gusto dei milanesi”, dice ora. Si trattava del Vibe, inaugurato con squilli di tromba e grandi aspettative nel giugno del 2023 in via Ghisleri, in zona Sant’Agostino e che, dopo un promettente avvio, aveva perso slancio anche a causa di differenti visioni tra il giovane chef e i suoi soci. Nel locale in galleria, a un passo dal Duomo, Braschi avrà come datore di lavoro l’imprenditore Carlo Grimaldi, che ha già il fine dining (due forchette Gambero Rosso e due stelle Michelin) Verso dei fratelli Mario e Remo Capitaneo e il club Duomo 21, dove la parte ristorativa, assai più scanzonata, è affidata alla consulenza di Roberto Conti, già chef al Trussardi alla Scala. Insomma, un food district verticale, che comprende l’alta cucina, il divertimento e ora un locale che coniuga entrambi i fattori.
Creatività e passato
Sarà interessante vedere che grado di libertà potrà vantare lo sfrenato Braschi nel nuovo centralissimo indirizzo. Probabilmente il talento romagnolo ha “barattato” con la proprietà la parte tradizionalista del menu, che non sembrerebbe fare parte delle sue corde, in cambio della massima autonomia nella sezione più creativa della carta, dove i clienti potranno probabilmente trovare piatti estremi come le Lumache, ceci e chorizo, gli Spaghetti midollo, ricci di mare e loomi e il Glacier 51 e rubia gallega che in pochi emsi avevano conquistato i fan di Vibe. Braschi conta comunque di confermare lo scomodo ma piacevole ruolo di unico ex concorrente di Masterchef a essersi fatto davvero largo nella difficile scena gastronomica italiana. Dopo avere aperto un locale a Roma, il 1978, dove scandalizzò i gourmet con la Carbonara distillata, la Lasagna in tubetto e il Pene di toro.