Fuga di Sapori: i buoni frutti del carcere di Alessandria

13 Ott 2022, 12:35 | a cura di
Fuga di Sapori è la prima Bottega Solidale in un carcere italiano, l'Istituto Penitenziario “Cantiello e Gaeta” di Alessandria, che vende prodotti alimentari di economia carceraria e circolare. L'obiettivo è quello di reinserire i detenuti in contesti lavorativi nel settore enogastronomico e abbassare la percentuale di recidiva.

Un progetto di economia carceraria circolare che nasce 5 anni fa, quando Carmine Falanga, Andrea Ferrari e Dolores Forgione sono entrati per la prima volta nella casa circondariale di Alessandria. La prima iniziativa è stata Social Woods, che riguardava la riattivazione di una falegnameria che, fino a quel momento aveva il solo scopo didattico, rendendola produttiva per recuperare legno di scarto e dare lavoro ai reclusi dell’Istituto Penitenziario “Cantiello e Gaeta” di Alessandria. Dopo pochi mesi Baladin commissiona le scatole per la sua birra Riserva Teo Musso, ed è stata aperta una seconda falegnameria esterna, che ha creato opportunità lavorative per i detenuti che usciranno dal carcere. Social Woods è stato l’inizio di un progetto più ampio e strutturato verso la creazione di un’impresa sociale. 

bottega fuga di sapori

Fuga di Sapori: l’idea e il progetto

Poi è la volta di Fuga di Sapori, la prima Bottega Solidale nata in un carcere italiano, che espone e vende produzioni di economia carceraria. L’obiettivo è quello di reinserire i detenuti in contesti lavorativi nel settore enogastronomico, così come fa Osteria degli avvocati di Roma, il ristorante etico e sostenibile di Adele De Quattro e Lorenzo Giacco di cui abbiamo recentemente parlato. Carmine Falanga, creatore e promotore del progetto fin dai suoi albori, ci spiega com’è nata l'idea: “Dopo un po' di tempo che lavoravamo nel carcere ci siamo accorti che c’erano due garage chiusi lungo le mura e avevamo chiesto alla direttrice di aprire un negozio. Inizialmente fu imbarazzante perché sembrava impossibile abbattere il muro carcerario, il Ministero non lo avrebbe permesso a detta di tutti quanti. Non ci siamo scoraggiati e in un anno siamo riusciti ad ottenere l’approvazione del progetto, e nello stupore generale abbiamo aperto una bottega con libero accesso e ottenuto permessi di uscita libera per i carcerati.”

prodotti fuga di sapori

A riempire gli scaffali ci sono le produzioni agroalimentari provenienti da varie carceri italiane, come il caffè del carcere femminile di Pozzuoli o le bucce di limoni lavorate nel carcere di Siracusa, che sono poi diventati gli ingredienti base dei prodotti di economia carceraria. “Nel frattempo abbiamo conosciuto la realtà e lavorando in bottega abbiamo capito che il lavoro era importante all’interno della casa circondariale, ma la vera sfida era far trovare lavoro alle persone una volta fuori, la riabilitazione al lavoro è fondamentale perché ancora oggi le aziende fanno fatica ad assumere ex detenuti, e quindi noi ci siamo concentrati sul creare nuove opportunità fuori dal carcere.” Da questa riflessione si sviluppa il concetto di economia carceraria 2.0, che consiste nella collaborazione con piccoli artigiani per la realizzazione di prodotti trasformati a partire dalle materie prime provenienti dalle varie carceri. Così nascono la Brigantella, la crema spalmabile nocciole, cacao e caffè del carcere femminile di Pozzuoli, la Sbirra, la birra chiara con le scorze di agrumi di Sicilia lavorate da L’Arcolaio nel carcere di Siracusa, e tanti altri. “Ci siamo accorti che le piccole aziende man mano che lavoravano con il carcere hanno iniziato ad aprirsi verso la nostra realtà e si sono informati su come assumere ex detenuti. Così ci siamo resi conto che era la direzione giusta. Sempre con lo stesso scopo, visto il successo, abbiamo aperto un’altra bottega in centro ad Alessandria, e tutti i nostri prodotti sono acquistabili anche nello shop online”. 

A settembre 2020 viene fondata la cooperativa sociale Idee in Fuga, di cui Carmine Falanga è il Presidente, per creare lavoro per i detenuti, sostenere diverse realtà sociali del territorio e sviluppare idee a favore del terzo settore promuovendone la sostenibilità.

fuga di sapori bottega

Gli scopi del progetto etico e sostenibile

Fuga di sapori, e più in generale Idee in Fuga, per i detenuti simboleggia il futuro: “noi siamo l'opportunità per loro, l’opportunità di uscire e avere un lavoro nelle botteghe e nella falegnameria, l’opportunità di integrare il reddito. Questo è l’unico modo per abbattere la recidiva (in Italia al 75%), mettere la persona in condizioni di lavorare e guadagnare, noi abbiamo già 4 persone che dopo la reclusione lavorano nella cooperativa. Inoltre se vogliamo, aldilà del lato umano che è la cosa più importante, non ci dimentichiamo che i detenuti in carcere costano, li paghiamo noi con le tasse, se lavorano si pagano il mantenimento in carcere tramite delle trattenute”. 

L’idea è quella di replicare l’iniziativa in altre carceri italiane e creare più botteghe possibili in cui il marchio di fabbrica sia il coinvolgimento attivo dei detenuti, poiché è quello a fare la differenza. Il progetto, infatti, raccoglie due importanti sfide della società moderna: la rieducazione del detenuto, come sancito dall’art. 27 della Costituzione, e il recupero degli scarti alimentari secondo i principi dell’economia circolare. “Noi affrontiamo due cose: sostegno al reddito e reinserimento lavorativo. La seconda è ancora più importante della prima perché diamo visibilità agli invisibili della società, quelli che non vedrai mai se non entri in un carcere. Stiamo cercando di abbattere questo muro (fisico e mentale) e cogliere i buoni frutti che può dare il carcere. Ad esempio a livello ambientale, occupandoci di sostenibilità, noi sosteniamo l’autoproduzione: dal miele al luppolo, all’ausilio di piccoli produttori.”

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Il temporary store al Serravalle Designer Outlet

“Entrare a curiosare non è un reato”: questa la frase nella vetrina del temporary store del Serravalle Designer Outlet, che l’anno scorso ha ospitato Fuga di Sapori ed è stato un vero successo, ci racconta Falanga: Per noi già il fatto che un gruppo come McArthurGlen ci abbia scelto e ci abbia dato questa opportunità è stato un grande risultato. Abbiamo vinto una sfida aldilà del risultato economico (che comunque è andato molto bene), c’è stata un’accettazione sociale e un’apertura importante.” I nomi dei prodotti sfruttano l'ironia per richiamare l’attenzione, e infatti ce n’è per tutti i gusti: dal Maskalzone (panettone di pasticceria) alla Brigantella (crema spalmabile), dalla Fuggitiva (colomba pasquale) al Malandrino (liquore al mandarino). Nonostante i divertenti appellativi la lista degli ingredienti è frutto di un lavoro serio e responsabile e rispetta il principio dell’ “etichetta corta”: pochi ingredienti e di qualità, senza additivi e conservanti. 

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I nuovi progetti: HOPe-Luppoleto galeotto, Ora d’arnia e Fuga di sapori Bakery

Idee in Fuga gestisce anche il Polo Agricolo nel Carcere di San Michele: con il progetto “HOPe – Luppoleto galeotto” ha promosso la creazione di un luppoleto di 300 piante realizzato grazie a una raccolta fondi, che quest’anno ha dato i suoi frutti abbondantemente: 102 kg di luppolo che permetteranno da novembre di coprire l’intera produzione brassicola. L'altra novità è “Ora d’arnia” l'allestimento di un apiario con 20 arnie per la produzione del miele. Entrambi i progetti ben esprimono la filosofia di Idee in Fuga, strettamente legata alla sostenibilità ambientale e l’autosostentamento del carcere. 

Fuga di Sapori diventa anche Bakery, tra un paio di mesi la nuova apertura all’interno della casa di reclusione, dove “si produrranno prodotti di pasticceria con la nostra filosofia: ricette cortissime a base di pochi ingredienti. Saranno confezionati o surgelati, in modo da poterli proporre a bar, hotel e ristoranti in quanto prodotti di qualità e di valore sociale”.

Fuga di Sapori - Alessandria - Corso Roma, 52 e Piazza Don Amilcare Soria  -347 7909186 - www.fugadisapori.it 

a cura di Vivian Petrini

 

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