Agricoltura periurbana a Milano
Era il settembre 2017 quando Milano accoglieva il bando agricolo OpenAgri, un'opportunità concreta per la creazione di una nuova tipologia di imprenditorialità in campo agroalimentare: 30 ettari di terreno per sviluppare l'agricoltura periurbana della città. Con un occhio di riguardo per la sostenibilità ambientale, la valorizzazione del patrimonio rurale e del paesaggio. Un'iniziativa rivolta a imprenditori già attivi, ma anche a tutti i giovani under 40, le startup, le cooperative sociali, onlus e ong. Quello dell'agricoltura periurbana, infatti, è un settore in pieno fermento, che sta raccogliendo l'entusiasmo degli appassionati di tutta Italia che vogliono portare ai confini delle grandi città il gusto genuino della campagna. Fra orti e vivai, c'è spazio anche per i frutteti: a Quinto Romano, nel Parco Agricolo Sud, a 2 km da San Siro, a breve sarà possibile raccogliere direttamente la frutta dall'albero e pagarla secondo il peso.
Il progetto
“L'agricoltura milanese e lombarda era un modello per l'Europa. Dobbiamo riscoprire il valore di questo passato; lo stiamo perdendo”, ha spiegato Sergio Pillizzoni, uno dei soci fondatori, al quotidiano Il Giorno. 23 filari di alberi alti dai 150 ai 180 metri, per un totale di 2mila piante di 60 specie diverse: questi i numeri di FruttaInCampo, una piccola oasi di biodiversità dove è possibile trovare prodotti prelibati, antichi, dimenticati. “Vogliamo dimostrare che l'agricoltura periurbana si può fare e che rappresenta una risposta possibile e forte non solo alla cementificazione ma anche al frazionamento delle terre e alla pesante riduzione della biodiversità provocata dall'agricoltura industriale monospecie”.
Agricoltura biologica e il ritorno alla terra
Un'azienda agricola biologica a tutti gli effetti, ma aperta al pubblico, nata per idea di un gruppo di soci-agronomi che si propone di far riscoprire ai consumatori il ritorno alla natura, alla frutta appena raccolta, alle passeggiate all'aria aperta. L'obiettivo? Portare nelle tavole dei milanesi “frutta fresca, maturata sulla pianta e quindi ricca di sapori, profumi e sostanze nutritive”. Niente prodotti chimici, ma solo letame e reti anti-insetto per ridurre al minimo i trattamenti: questa la filosofia di base di FruttaInCampo.
Come funziona
Albicocche, susine, prugne, pesche, mele e poi tante varietà difficili da trovare, come la pera mirandino rosso. A scovarle, il gruppo di agronomi che ha lavorato al progetto, una rete di professionisti impegnati nella ricerca delle specie migliori, le più rare e meno conosciute. Da riscoprire passeggiando fra i filari, facendosi consigliare dagli esperti, e lasciandosi inebriare dal profumo avvolgente della frutta fresca. Il frutteto è già aperto al pubblico, ma la raccolta comincerà dal mese di maggio. L'ingresso è gratuito, e per fare la spesa, basta raccogliere la frutta nei cestini, pesarla e acquistarla all'uscita. "Avevamo un sogno: creare in città un luogo bello, sano e sicuro, dove tutti, anche i bambini, potessero scoprire la bellezza dei fiori e delle piante". Un sogno che adesso diventa realtà, in una città sempre più aperta e dinamica, in grado di accogliere format e soluzioni innovative, cambiando il proprio approccio al concetto di cibo, spesa e alimentazione.
FruttaInCampo – Milano – via Caio Mario - www.fruttaincampo.it
a cura di Michela Becchi