Da qualche tempo, sul retro delle scatole dei cibi surgelati, le industrie alimentari hanno introdotto, oltre alle indicazioni per cuocere quel cibo in padella o forno, anche i suggerimenti per farlo con la friggitrice ad aria. Questo ha un solo significato: consolidamento. La friggitrice ad aria non è più considerata un’eresia o un’eccezione, ma un elettrodomestico facilitatore in cucina a tutti gli effetti soprattutto con i surgelati. Patatine croccanti, pollo fritto non-fritto super crunch, pane tostato a puntino. Sono tutti i risultati che l’air fryer rende possibile e in modo ottimale, soprattutto con i cibi pescati dal freezer.
La friggitrice ad aria e i surgelati
La rivista online Eater si è occupata del tema con l'articolo Come la friggitrice ad aria ha dato il via alla rivoluzione dei cibi surgelati con un sottotitolo evocativo e su cui non si può non essere d'accordo: Le patatine fritte surgelate e i rotoli di pizza non saranno più gli stessi. Se si prova a tostare una fetta di pane appena presa dal congelatore e impostare una temperatura di 200 gradi e tenerla lì per 3 minuti esatti, si ottiene una bruschetta spaziale: il risultato è migliore che con il pane fresco. Basta questo esempio per dimostrare quanto il matrimonio friggitrice ad aria-surgelati sia quello perfetto. L’articolo di Eater, cita un esempio che rende perfettamente l’idea: «Chi di noi non ha tirato fuori dal forno una teglia di Bagel Bites ed è rimasto deluso dalla loro consistenza molliccia». Sarà capitato a chiunque di avere a che fare con quella specie di acquetta che fuoriesce dal pesce surgelato quando si tenta di cuocerlo in un forno ventilato: bisogna attendere che perdi acqua, che quell’acqua si asciughi e che il pesce, poi, diventi croccante. In sintesi: ci vuole un’eternità.
Forno vs friggitrice ad aria
Il forno non è un elettrodomestico per i surgelati, soprattutto se si tratta di piccole porzioni: accendere un forno ventilato di medie dimensioni scongelare/cucinare del merluzzo, oppure una porzione di patatine, o ancora degli hamburger vegetali, è uno spreco di tempo ed energia. Una volta accesso, il forno necessita di un tempo indeterminato per raggiungere la temperatura ideale, quello che non succede con la friggitrice ad aria: una volta riposto il cibo nel cestello, il minutaggio che si imposta sull’elettrodomestico è quello effettivo di cottura. Il forno classico ventilato poi ha un “problema”: la dimensione e la concentrazione del calore, è troppo grande e il calore si disperde, cosa che non succede nel caso dell’air fryer che è più compatta e in cui il calore circola in maniera omogenea accelerando i tempi di cottura.
Tutto questo gli statunitensi lo hanno capito e sono passati ai fatti: come si cita dell’articolo, dal 2020 con la pandemia il consumo dei surgelati è aumentato e dall’altro lato anche l’uso della friggitrice ad aria: il desiderio è quello di velocizzare le pratiche di cottura e mangiare cibi facili da cuocere ed economici. L’air fryer, poi, dà l’impressione di tenere in pugno l’elemento più aleatorio e imprevedibile che ci possa essere: il tempo. S’infila il cibo surgelato, si imposta il tempo e si può fare tranquillamente altro. Siamo tutti affannati dalla mancanza di tempo, dalla velocità, dalla fretta di vivere, e questo elettrodomestico fa sentire potenti, dà la percezione di essere uno strumento controllabile e affidabile: passato il tempo effettivo impostato si spegne, e la sicurezza, aprendo il cestello, è che il cibo surgelato sarà pronto per essere consumato.
E poi, il salutismo. L’ossessione per il mondo dei cibi “senza” – senza zuccheri, senza grassi – è diventata uno stile di vita e la riduzione quasi totale dell’olio, per la frittura, fa il paio con la friggitrice ad aria che frigge, ma non frigge e rende i cibi croccanti. Soprattutto i surgelati. Soprattutto le patatine, quel guilty pleasure che ci si vuole concedere senza ingurgitare quantità indefinite di olio.
Friggitrice ad aria, in origine fu la Frittolosa
In un’intervista al videopodcat BSMT di Gianluca Gazzoli, Dario Bressanini ricordò a tutti che la friggitrice ad aria fu immessa sul mercato in Italia già nei primissimi anni Duemila sotto il nome di Frittolosa, a marchio Termozeta. La pubblicità recitava le frasi “frigge senza olio” e poi “e l’olio non c’è più”, fra una tavola imbandita di fritti di ogni forma e dimensione con dei bambini felici che ingurgitavano patatine non-fritte da Frittolosa. Ma all’epoca non ebbe il successo di adesso, dopo molti anni si è studiato un elettrodomestico molto simile, se non uguale, immesso sul mercato con un nome che ha stuzzicato l’interesse di tutti, soprattutto dei salutisti che hanno potuto friggere con l’aria senza ingrassare.