La lotta alla pandemia in Francia
Col mese di maggio alle porte, anche la Francia di Emmanuel Macron si appresta a ripartire. Nel giorno in cui i risultati di una ricerca che ha messo insieme diverse università d’Europa evidenziano l’importanza di misure come il coprifuoco e la chiusura di negozi e attività di ristorazione nel determinare la discesa dell’Rt (-13% nel primo caso, -12% con i ristoranti chiusi, e un decremento che raggiunge il 35% dove sono state fermate le attività commerciali), il presidente francese traccia la sua road map per il ritorno del Paese alla normalità. In Francia, sin dall’inizio della pandemia, la ristorazione ha scontato periodi di chiusura tra i più prolungati nel mondo. E a partire dalla fine di ottobre 2020, bar e ristoranti del Paese non hanno mai riaperto, diversamente da quanto sperimentato altrove – Italia compresa – con parziali riprese e limitazioni d’orario. Ora, però, c’è una data - anzi, più date d’avvicinamento – che preludono alla ripresa della socialità.
Il piano di ripartenza. Si torna a mangiare all’aperto
Il piano è già scattato lo scorso lunedì 26 aprile, con la riapertura delle scuole elementari; poi, l’agenda dettata dal governo francese, procederà di tre settimane in tre settimane tenendo sempre sotto controllo l’andamento dei contagi. E così, il 19 maggio, la ristorazione francese potrà tirare il primo sospiro di sollievo, almeno per il ripristino delle attività all’aperto: in quella data, infatti, il coprifuoco attualmente fissato alle 19 slitterà alle 21, mentre bar e ristoranti torneranno ad accogliere gli ospiti in dehors e terrazze, col limite massimo di sei persone per tavolo. Ma ripartiranno anche musei, teatri e cinema.
Il mese di giugno
La data più attesa, però, cadrà nei primi giorni di giugno: dal 9 del mese, il coprifuoco passerà alle 23 e le attività di ristorazione potranno riprendere anche il servizio negli spazi al chiuso, a patto di rispettare il protocollo sanitario, e sempre con l’obbligo di non far sedere più di sei persone per tavolo. Se tutto procederà per il meglio, dunque, il 30 giugno anche il coprifuoco sembra destinato a cadere per recuperare a pieno la socialità, pur nel rispetto del distanziamento sociale e delle misure di contenimento del contagio. “Riapriremo in modo graduale, lo faremo in modo molto lento per impedire al virus di diffondersi di nuovo”, ha spiegato Macron a fronte di una situazione sanitaria che ancora tiene sotto pressione gli ospedali del Paese, ma con incoraggianti segnali legati al progredire del piano vaccinale. Nel frattempo, dal 3 maggio, anche gli spostamenti all’interno del Paese saranno nuovamente consentiti. Ma tra i ristoratori francesi già serpeggiano i dubbi che stanno accompagnando la ripartenza all’aperto di bar e ristoranti in Italia, a partire dal 26 aprile scorso: “Riaprire i dehors è certamente un gesto simbolico molto potente” spiega l’associazione che rappresenta l’industria della ristorazione e dell’ospitalità in Francia “Ma solo il 40% dei ristoranti del Paese possono disporre di uno spazio all’aperto. E se piove? I sostegni economici continueranno a essere elargiti?”. Tutto il mondo è paese.
a cura di Livia Montagnoli