Il disegno di legge è ancora in fase di preparazione, ma entro il 2025 sarà obbligatorio per i ristoranti indicare con un’etichetta apposita i piatti che non sono stati fatti in casa. L’idea è della ministra delle PMI e del Commercio Olivia Grégoire, che da diversi mesi è al lavoro su questo progetto per garantire “più trasparenza” ai clienti.
L'etichetta "fatto in casa" per i ristoranti
Una mossa pensata per valorizzare il lavoro “di quei ristoranti che stanno facendo di tutto per offrire pasti interamente fatti in casa nonostante l’aumento costante dei prezzi degli ingredienti e dei costi energetici” ha dichiarato la ministra. Un’etichetta che esiste già dal 2014, ma che fino a oggi aveva riguardato solo catene e fast food senza coinvolgere i ristoranti.
Prima di aprire un dibattito parlamentare, dovranno trascorrere ancora alcune settimane di consultazione, ha spiegato la ministra al quotidiano La Tribune Dimanche, un periodo necessario per definire i termini del marchio (una pentola con un coperchio a forma di tetto) con le associazioni di categoria. “In particolare, dovremo pensare alla natura dei futuri sistemi di controllo, ma prima di tutto occorre concordare un obiettivo comune”.
Per la Grégoire, l’obiettivo è quello di promuovere le realtà più virtuose, e garantire alla ristorazione francese uno standard sempre più alto.