È un caso di studio la crescita esponenziale della Ooni, azienda scozzese che in 10 anni si è attestata come la prima nel mercato dei forni portatili per pizza fatta in casa, partendo da un crowdfounding di 30mila sterline.
Forni per pizza portatili da esterno
Kristian Tapaninaho, finlandese, e Darina Garland, scozzese, marito e moglie, gestiscono un’azienda operante nel campo della formazione a Londra. Kristian è appassionato di cucina, gli piace preparare la pizza, ma non riesce a ottenere quello che vorrebbe dalle tonde che sforna. Si convince di aver bisogno di un forno a legna per il suo giardino, per raggiungere le temperature alte che potrebbero dare una cottura ottimale, ma i prodotti sul mercato sono per il mercato professionale, ingombranti oltre che molto, molto costosi. L’idea di costruire un nuovo tipo di forno comincia a frullargli in testa. Inizia a fare progetti, prototipi, prove domestiche con un saldatore ed eccolo creare il primo forno a legna portatile per pizza. Per finanziare l’avvio di un’impresa dedicata, nel 2012 lui e Darina lanciano una raccolta fondi su Kickstarter – piattaforma di finanziamento di progetti creativi - con l’obiettivo di arrivare a 7.500 sterline, ma, inaspettatamente, dopo un mese la cifra raccolta è già di 30 mila sterline.
La crescita dell'azienda
Dal suo lancio, nel 2012, Ooni è cresciuta fino a diventare la prima azienda al mondo di forni per pizza portatili: 10 anni dopo chiude il bilancio con ricavi per 255 milioni di dollari. Nel 2023 il Financial Times l’ha inserita nella FT 1000, la classifica annuale delle compagnie europee dalla crescita più veloce, al 65esimo posto . La sede centrale si trova in Scozia, a Edinburgo, ma ci sono uffici negli Stati Uniti – mercato molto importante - e in Europa continentale.
I perché del successo
Piccoli e a prezzi abbordabili (da 399 a 899 euro sul mercato italiano): i forni prodotti dalla Ooni vanno incontro indiscutibilmente a svariati tipi di esigenze. E la versatilità è, infatti, un altro dei loro pregi. I tanti tipi di modelli (che vengono innovati continuamente e continuamente immessi sul mercato), le varie tipologie di combustibili – possono essere alimentati a legna, carbone, gas e in elettrico - rendono questa attrezzatura ideale per chi ama fare la pizza in casa. Complice anche il lockdown, negli ultimi anni pare che le persone in mezzo mondo abbiano fatto a gara per dotarsi di un forno domestico. E, infatti, proprio nel 2020 Darina e Kristian sono stati nominati “One to watch” alla cerimonia (online) degli UK EY Entrepreneur Of The Year.
L'importanza della comunicazione
Il successo di un’azienda ormai divenuta una multinazionale passa anche però da un marketing attento, che ha puntato tanto sulla creazione di community, sulla customer experience, sull’attenzione all’etica e alla sostenibilità nei processi di lavoro. Da gennaio il marchio è certificato dalla B Corp, che misura l’intero impatto sociale e ambientale delle imprese. E la stampa ha fatto da cassa di risonanza: il New York Times, tra gli ultimi, ha indicato uno dei prodotti dell’azienda come il miglior forno per pizza dell’anno. In Italia l'azienda ha capito che doveva confrontarsi in modo accurato con la cultura della pizza e ha stretto collaborazioni con nomi storici del settore, sia in fiere ed eventi, che nella comunicazione social: da Stefano Callegari ad Attilio Bachetti, con la benedizione plenaria dell'AVPN, l'Associazione Verace Pizza Napoletana, che ha incoronato il modello Karu 12G come strumento ideale per realizzare a casa la vera pizza napoletana.