A Tokyo ci sono più di 5mila ristoranti italiani. Un numero significativo che ha contribuito a far crescere l’interesse dei giapponesi per i prodotti made in Italy: a trainare il comparto sono i formaggi, con una crescita dell’export del 33% e un valore di circa 13.7 miliardi di yen, ovvero circa 90 milioni di euro, come riporta l’ICE – Istituto Commercio Estero. A far schizzare le vendite è una specialità romana: la cacio e pepe, che ha fatto scoprire la bontà del Pecorino Romano e destato l'interesse verso i formaggi stagionati.
I formaggi italiani in Giappone
Cresce, in generale, la richiesta di specialità italiane in tutto il Giappone, segnando un +18.8%. In occasione del FoodEx (5-8 marzo 2024), la più importante fiera gastronomica del Sudest asiatico, è stata presentata l’Academy of Italian Enogastronomic Culture realizzata da Filiera Italia, Coldiretti e Fondazione Campagna Amica insieme a I Love Italian Food. «Siamo entusiasti per l’interesse dimostrati dal nostro network giapponese» ha dichiarato Alessandro Schiatti, AD di I Love Italian Food, che conferma «il nostro impegno nel promuovere l’autentica cultura enogastronomica italiana nel mondo».
Ma torniamo al pecorino romano: il Consorzio Pecorino Romano DOP ha presentato un progetto co-finanziato dall’Unione Europea dal nome Kyoi, meraviglia, in nome della sensazione che si prova assaggiando il formaggio per la prima volta. A quanto pare non è la carbonara la ricetta romana più famosa all’estero, perlomeno non in Giappone, dove la più semplice e altrettanto deliziosa cacio e pepe sta facendo impazzire i consumatori.