Il cibo in mostra
Il cibo come soggetto della rappresentazione fotografica. In un mondo che sembra non poter più fare a meno di parlare, raccontare, immortalare, condividere esperienze gastronomiche fin quasi all'esasperazione, dove sta la novità? Nello spostamento del punto di vista, direbbero i curatori della mostra Foodgraphia, di scena a Palazzo Senato di Milano fino al 28 gennaio. E cioè nell'opportunità di smettere di guardare al cibo come oggetto devozionale, raccontandolo in fotografia semplicemente per quello che è, elemento di rappresentazione artistica come potrebbe essere un nudo d'accademia o una natura morta sotto il pennello di un pittore d'altri tempi, che dell'oggetto esalta colori, linee, forme, suggestioni. Ma non per questo svuotato del suo senso più profondo, e anzi svincolato da significati accessori, perché sia la sua forza espressiva a far scaturire la riflessione. Nulla di troppo filosofico, per carità, parliamo pur sempre di una mostra fotografica che dev'essere apprezzata con gli occhi, e i sensi: una collettiva dedicata alla Food Art & Photography che allinea scatti, illustrazioni, installazioni selezionate tramite bando pubblico nei mesi scorsi.
Alessandra Paraboschi, Mediterraneo
La rassegna. Linee, colori, forme, iperrealismo e sogni
Cibo onirico, iperrealistico, primordiale. E tecniche molto diverse per veicolare il messaggio. Organizzata da ShootFood (che riunisce molti fotografi del food italiani), Formapensiero e Starring, con la collaborazione di volti noti del settore come Maurizio Galimberti, fotografo di fama internazionale, la rassegna propone un percorso tra immagini concettuali, still life e variazioni sul tema frutto di una raffinata ricerca artistica, purché concentrate sulla rappresentazione del cibo. In mostra anche il contributo di grandi firme del settore, Maurizio Galimberti in primis (con il suo collage de La Vucciria), e poi Renato Marcialis (che deve la sua fama all'applicazione della luce caravaggesca nella food photography, presente con due opere della serie Caravaggio in Cucina), Giancarlo Maiocchi in arte Occhiomagico, Franco Losvizzero, Andrea Bertani; e, rassegna nella rassegna, il collettivo di ShootFood partecipa all'esposizione dello Spazio Paganini con il progetto Food Colors, esaltando – e lo rivela chiaramente il titolo – i colori degli alimenti, in un gioco (foto)grafico di contrasti e consonanze cromatiche: dieci artisti per dieci scatti che raccontano il senso del cibo attraverso il colore.
Tatiana Mura, Food Painting
Così si passa dalla Scorpacciata di nuvole di Tiziana Barbaro al Mai dire mais di Francesco Bellesia, dalle Forme (di frutta e ortaggi) di Andrea Bertani al Pesto di Claudio dell'Osa, al Pacchero solitario di Rodolfo Pompucci, ispirato all'Infinito di Leopardi. Il catalogo della mostra, acquistabile presso Palazzo del Senato, è disponibile anche online su Issuu.
Rodolfo Pompucci, Pacchero Solitario
Andrea De Simone, Po.Pa.Po.Ol.
Foodgraphia | Milano | Palazzo del Senato | dal 19 al 28 gennaio 2017 | www.shootfood.it/foodgraphia/il-progetto
Il catalogo della mostra su Issuu
a cura di Livia Montagnoli