Florence Coktail Week 2018. Una settimana per scoprire la migliore miscelazione fiorentina

27 Apr 2018, 12:30 | a cura di

Dal 30 aprile al 6 maggio appuntamento con la terza edizione della rassegna che valorizza la cultura del buon bere consapevole e l'arte del bartending. Ne parliamo con Paola Mencarelli, ideatrice della manifestazione insieme a Lorenzo Nigro. 


Appuntamento a Firenze

7 giorni, 21 partecipanti tra caffè storici, bar d'albergo, insegne che stanno rinnovando il panorama della miscelazione cittadino. E 4 cocktail ciascuno, creazioni ad hoc ideate dai bartender per onorare la terza edizione della Florence Cocktail Week, di scena a Firenze dal 30 aprile al 6 maggio 2018. Sono questi i numeri della rassegna ideata da Paola Mencarelli e Lorenzo Nigro per valorizzare l'arte del bartending, le ultime tendenze della miscelazione locale, la storia di quella italiana e la cultura del bere (consapevolmente) di qualità. Della storia della rassegna sin qui, dal debutto nel 2016 alla vigilia della nuova tappa, che vede crescere il numero delle realtà partecipanti da 16 a 21, avevamo parlato tempo fa, anticipando i nomi dei protagonisti coinvolti. Durante la settimana l'evento disegnerà un percorso inedito in città - l'itinerario è facilmente percorribile a piedi, ma potrebbero tornare utili anche i servizi di bike sharing del Comune di Firenze, Mobike e Gobee – alla scoperta di una cocktail list decisamente articolata, e per tutti i gusti, tra twist sul Negroni (con anticipazione dei festeggiamenti per il centenario della nascita del celebre miscelato, in vista del 2019) e drink che valorizzano i prodotti made in Italy (protagonisti dell'appuntamento di venerdì 4 maggio RiEsco a Bere Italiano, presso la Fondazione Franco Zeffirelli), miscelati che guardano al futuro e persino cocktail family friendly, drink analcolici proposti da alcune delle insegne partecipanti.

Il cocktail di Rasputin

Il programma della manifestazione

Ma tante sono anche le occasioni di approfondimento. Tra gli appuntamenti da non perdere, sabato 5 maggio l'incontro con l'ospite internazionale Philip Bischoff, dal Manhattan Bar di Singapore all'Atrium Bar del Four Seasons di Firenze, e il curioso convegno Spirito and Spirits all'Auditorium di Santa Apollonia, sul tema religioni e lifestyle, che si protrarrà per tutta la giornata in compagnia di molti ospiti e relatori. Il calendario degli eventi collaterali, in realtà, prenderà vita in tutta la città, coinvolgendo ristoranti e botteghe gastronomiche (da Essenziale a 'Ino), palazzi storici e alberghi. A Paola Mencarelli abbiamo fatto qualche domanda sullo stato dell'arte della miscelazione a Firenze e in Italia e sugli obiettivi di una manifestazione che cresce anno dopo anno.

 

La miscelazione italiana oggi: come la descriveresti? Quali i punti di forza? E cosa migliorare per emergere ulteriormente a livello internazionale?

In una parola: affascinante! È il risultato di passione, storia e cultura, con lo sguardo rivolto all’estero e al futuro. I barman italiani sono grandi professionisti ricercati in tutto il mondo; i nostri prodotti e i nostri cocktail, primo fra tutti il Negroni, sono osannati ovunque. Abbiamo tutte le carte in regola per essere i numeri 1, manca forse la vera consapevolezza di chi siamo e cosa facciamo. Per questo crediamo che la nostra manifestazione possa contribuire a far crescere l’identità di questa professione e a farsene portavoce anche a livello internazionale.

 

Parte della Florence Cocktail Week sarà dedicata al "bere italiano": perché e quanto conta oggi la riscoperta della tradizione distillatoria nazionale e la valorizzazione di prodotti come amari e liquori italiani?

L’Italia ha una tradizione legata alla produzione di liquori e amari imbattibile a livello internazionale e la distillazione sta vivendo un momento di rinascita. Per questo motivo ci è sembrato necessario dare voce sia ai produttori, con la giornata RiEsco a Bere Italiano, sia alla miscelazione made in Italy, con un cocktail dedicato che verrà presentato nei cocktail bar durante l’intera settimana. L’utilizzo del prodotto italiano in miscelazione sta contribuendo a questo processo di valorizzazione (vedi il cocktail bar fiorentino Manifattura Tabacchi, tra i primi in Italia a sviluppare questo concetto), e si inserisce in un processo di valorizzazione del prodotto locale a livello internazionale testimoniato durante FCW dall’intervento di Sullivan Doh, bartender fondatore de Le Syndicat, Organisation de Défense des Spiritueux Français di Parigi.

Il cocktail di Manifattura Tabacchi

C'è qualche tendenza (tecniche, ingredienti, suggestioni) che sta andando per la maggiore?

Dopo il trend degli insetti e del foraging, adesso gli argomenti più in voga sono la miscelazione analcolica e il pairing con gli spirits in purezza.

 

Siete al terzo anno. Com'è cresciuta la scena della miscelazione fiorentina nel frattempo?

FCW ha indubbiamente contribuito alla crescita del livello della miscelazione in città, che in pochi anni ha vissuto una grande trasformazione imponendosi a livello nazionale. I maggiori segnali sono il numero crescente di insegne di qualità e, soprattutto, la grande attenzione da parte dell’hotellerie nel valorizzare i propri bar.

Dall’altra parte del bancone, i clienti adesso sono più consapevoli di cosa significhi bere bene.

 

Cercate sempre ospiti internazionali di grande personalità. Se dovessi scegliere la tua capitale preferita della miscelazione oggi, quale indicheresti?

In queste prime edizioni ci siamo concentrati su Londra, capitale indiscussa della miscelazione a livello mondiale, e abbiamo guardato a Oriente, passando dal Giappone a Singapore. Per il futuro puntiamo alla Grande Mela… 

 

Il pubblico della Cocktail Week: che target volete conquistare?

Riteniamo che non ci siano limiti di età e di appartenenza sociale: il bere (bene) è strumento di socialità trasversale e tutti devono potersi approcciare a questo mondo attraverso la cultura e la conoscenza. Dai profani che non si accontentano più di spritz e moijito alle famiglie con i bambini, per le quali in questa edizione proponiamo il cocktail “family friendly”.

 

 

I locali partecipanti alla FCW 2018 (bartender di riferimento e signature cocktail)

 

Atrium Bar - Four Seasons Hotel, Edoardo Sandri, El Falso Nueve (4-2-3-1)

Bitter Bar, Cristian Guitti, Golden Ticket

Ditta Artigianale Oltrarno, Kareem Bennett, La Belle Âme

Empireo - Plaza Hotel Lucchesi, Lorenzo Bianco, Lady Chatterley's Lover

Gilli 1733, Luca Picchi, Fu-Flux (aka Fluid Fux)

Gurdulù, Cristina Bini, Latte + Harry's Bar Thomas Martini Silver Spring

Inferno, Gennaro Caso, Fumo e Fiamme

La Ménagère, Cosimo Tarducci La Belle Équipe

Le Pool Bar - Villa Cora, MiròAbdel Rahman, Toscanillo

Locale, Marco Filippeschi, Desert Storm

MAD Souls & Spirits, Neri Fantechi, FAVoloso

Manifattura, Sarah Nardi, Un Bacione a Firenze

Osteria del Pavone, Silvano Evangelista, Florence's Red Carpet

Picteau Lounge Bar - Lungarno Hotel, Federico Pempori, L'Albero dei Racconti

Pint of View, Giorgio Lupi, Purple Sabbath

Rasputin, Francesca Lorenzoni, A Coffee with a Friend, a Whiskey with a Stranger

The Cloister - Belmond Villa San Michele, Lorenzo Aiosa, Orient Express Punch

The Fusion Bar - Gallery Hotel Art, Sacha Mecocci, Nuestra Tradición

Viktoria Lounge Bar, Paolo Marini, Midnight Breakfast

 

Florence Cocktail Week 2018 - Firenze - dal 30 aprile al 6 maggio - www.florencecocktaiweek.it

 

a cura di Livia Montagnoli

in apertura il Silver Spring di Thomas Martini, Harry's Bar

 

Winter Garden Bar - The St. Regis Florence, Christian Pampo, Midnight Namas-tè

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