Il nome sembra quasi da multinazionale, in realtà questa azienda agricola cooperativa è composta dai membri di tre famiglie campane (i Palo, i loro cugini e i Citro) che coltivano 350 ettari di terra, producono ortaggi – pomodori in primis – e trasformano solo i loro prodotti in conserve.
“Siamo l’orto più grande d’Italia”
Una filiera chiusa integrata che è in poco tempo divenuta leader nella produzione di ortaggi conservati di altissima qualità. “Siamo l’orto più grande d’Italia” afferma Fabio Palo ripetendo il claim aziendale. “La nostra filiera ci permette di lavorare in maniera assolutamente artigianale, proprio come farebbe un piccolo contadino col suo orto – sorride il contadino-manager – E per questo abbiamo circa duemila dipendenti che ci aiutano ogni giorno”.
La storia di Finagricola
Per capirci, Finagricola è stata la prima a mettere sul mercato i datterini in conserva al naturale, la prima al mondo a proporre quelli gialli (pregiatissimi per la loro dolcezza data dai 12 gradi brix rispetto ai 4,5 del classico pomodoro) che oggi sono diventati di assoluta tendenza tra i pizzaioli di alto rango. “Siamo partiti col fresco nel 2002 e poi nel 2011 abbiamo fatto il salto, una vera e propria scommessa: puntare su conserve che l’industria non aveva mai tentato, ovvero i piccoli pomodorini – datterini e pizzutelli – che erano generalmente appannaggio di piccoli artigiani. Tanto che alla fine il pomodorino giallo è diventato il nostro vero e proprio prodotto bandiera, quello per cui tantissimi nel mondo ci conoscono”.
L'artigianalità
Ma cosa significano qualità e artigianalità? “Un esempio: noi raccogliamo tutto esclusivamente a mano. E tutte le piante di pomodoro sono allevate con tutori di sostegno, dei fili su cui girano le piante”. Non solo: “Tutte le lavorazioni sono effettuate a mano: la cimatura e il diradamento, per esempio, che servono ad assicurare più vigoria alla pianta e fare in modo che i frutti crescano ben esposti al sole. Inoltre, raccogliamo solo quando la maturazione è al punto giusto: passiamo dalle 8 alle 10 volte sugli stessi filari in un ciclo di produzione, ovvero circa una volta a settimana. Questo permette di avere frutti sempre al giusto stadio di maturazione: quando si apre un nostro pomodoro si sente l’odore di un frutto fresco e non di un pomodoro invecchiato sulla pianta”.
E poi la scelta dei frutti per le conserve delle linee Così com’è e Gran Gusto: solo datterini e pizzutelli, pomodorini che hanno un grado elevato di zucchero (grado brix da 6/7 del pizzutello ai 10/12 dei gialli) che unito a una buona acidità naturale dà un perfetto equilibrio finale.
Le specialità
Non solo conserve. Tra le specialità: il ketchup rosso e giallo, il Dolcimetà dove i pomodorini gialli e rossi vengono tagliati a metà e messi a mano nei vasetti, e gli ultimi nati datterini in acqua di mare, che Fabio Palo definisce come “La mamma di tutti i sali”, che contiene tutti i minerali e oligoelementi presenti nel mare in una proporzione ottimale per il nostro corpo.
Finagricola – Battipaglia (SA) – v.le Spagna, 8 – 0828614511 – finagricola.it
Così com’è – Mercato ortofrutticolo – Asi (SA) – v.le Spagna 6 – 0828304501 – cosicome.eu
Articolo uscito sul mensile di dicembre del Gambero Rosso. Il numero lo potete trovare in edicola o in versione digitale, su App Store o Play Store