Arte, fotografia e cibo
Il Festival International de Photographie Culinaire è “l'unica manifestazione culturale internazionale per professionisti che unisce l'universo della fotografia artistica con il mondo del cibo”. Il primo punto del manifesto del festival nato in Francia nel 2009 non lascia adito a dubbi. All'ottava edizione, la rassegna fotografica itinerante – due mesi, tra novembre e dicembre, in viaggio tra Parigi, Bordeaux, Valencay e Tolosa – mette in comunicazione il mondo delle food photography internazionale, facendo incontrare i professionisti del settore in un contesto che molto ricorda i Salon des arts, a vantaggio di amatori e collezionisti appassionati del genere. Non a caso, le fotografie selezionate sono considerate a tutti gli effetti opere d'arte frutto di personalità creative ben delineate, al pari di nature morte calate nel XXI secolo. Quest'anno, il festival “del bello e del buono” si concentra sul legame tra gastronomia e haute couture, che prende forma negli scatti di 24 fotografi di tutto il mondo, ognuno in mostra con 3 differenti interpretazioni del tema. E la manifestazione itinerante, dopo l’esordio a Parigi lo scorso 2 novembre, si sposterà a Bordeaux (dal 17 al 19 del mese), prima di arrivare a Tolosa dal 14 al 17 dicembre, e al castello di Valencay, fino ai primi mesi del 2018.
Gastronomia e Haute Couture
Dichiarato il legame tra alta moda e cucina, creazione gastronomica e abiti da passerella: cuochi e stilisti girano il mondo in cerca di ispirazione, ricevendo gli stimoli esterni che sollecitano l’attività artistica, nel segno dell’originalità della proposta, e della qualità del prodotto. Padrini dell’iniziativa lo chef Christian Le Squer (alla guida del George V di Parigi) e lo stilista Franck Sorbier. Le fotografie in mostra, che sviluppano il tema dato, arrivano però (anche) a dimostrare l’esasperazione della componente estetica del cibo, diventato negli ultimi anni soggetto prediletto di tanti aspiranti fotografi. Oltre all’esposizione, gli scatti selezionati saranno in gara, per contendersi l’assegnazione di 4 premi ambiti: il Grand Prix du festival, il Grand Prix per la foto più capace di raccontare il patrimonio culturale attraverso uno scatto, il Grand Prix dell’Alimentation, il premio del pubblico, assegnato dai visitatori presenti alla mostra. C'è chi rappresenta il desiderio peccaminoso di una madeleine e chi borsette foderate di prosciutto, chi composizioni astratte che accostano texture diverse di formaggi, chi origami di melanzane che simulano abiti d'alta moda. Qualche concessione al kitsch, tanti modi differenti per rappresentare il cibo, spesso in relazione al corpo femminile, che diventa chiave di lettura inedita della realtà, astratto dal suo contesto di riferimento. Come a voler ribadire il concetto che anche l'ispirazione gastronomica può ambire a essere musa per la fotografia d'arte.
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a cura di Livia Montagnoli