Il continente africano entra nello scacchiere dei grandi eventi sulla mixology con il festival Ajabu. Un progetto che nasce dalla collaborazione tra Mark Talbot Holmes, fondatore del U’Luvka Vodka e Colin Asare-Appiah, brand ambassador di Bacardi nativo del Ghana che si è formato in alcuni dei migliori bar di Londra.
L’evento vedrà una doppia tappa in primavera nelle città di Johannesburg (dal 10 al 13 marzo) e Capetown (dal 13 al 18 marzo), seguito da un evento delle durata di una settimana nell’autunno 2024 in entrambe le città.
Un evento sulla mixology del Sudafrica
Negli ultimi anni l’aumento dell’interesse per i cocktail e i distillati si è tradotto nella creazione di diversi manifestazioni in tutto il mondo che sono diventati l’epicentro di nuove idee e contaminazioni di stili. Con Ajabu -‘qualcosa di meraviglioso’ in Swahili- l’Africa ospiterà il suo primo festival internazionale sui cocktail, entrando a far parte della compagine di mete da tenere in considerazione nella discorso della mixology internazionale.
L’obiettivo e di condensare nelle due città l’offerta dei cocktail bar di diverse aree e città africane (Hero in Nairobi, Kenya, Ghana) per esaltare le potenzialità del continente. «Volevo che i gruppi di persone con cui ho lavorato nel corso degli anni si riunissero e celebrassero l'unicità dell’Africa» ha detto Asare-Appiah al New York Times.
Co-protagonisti dell’evento saranno le personalità e le figure di alcuni bar internazionali tra cui il Milady’s di New York, il Rayo Cocktail Bar di città del Messico, il Trailer Happiness a Londra. A differenza di altre manifestazioni però, gli ospiti internazionali faranno squadra con i bar locali, invece di avere un loro pop-up temporaneo, dando modo di creare affascinanti contaminazioni di idee, in pieno spirito dell’evento.
Un nuovo sentiero della mixology da percorrere
L’idea dell’evento nasce durante la pandemia. Durante un soggiorno a Brooklyn «mi sono connesso di più con il continente», ha detto Asare-Appiah. «Mi sono reso conto che stavano accadendo così tante cose in tutto il continente nell'ambito dei cocktail, ma era tutto frammentato». Con un passato da Bartender al LAB, un bar di Londra tra i più influenti, con una succursale a Città del Capo, il fondatore della manifestazione si posto l’obiettivo di condensare le diverse realtà in un unico grande evento che si ripeterà ogni due anni. Un modo per mostrare e scambiare idee tra l'Africa e il resto del globo. Nel mondo dei cocktail, «l'Africa è l'ultima frontiera sotto molti aspetti», ha detto Leah Van Deventer, giornalista e consulente nell’ambito della mixology di Città del Capo. «Non è solo al di fuori dai sentieri geografici noti, ma è una realtà molto diversa culturalmente. Motivo per cui un festival come Ajabu è così eccitante».