La Spagna, che ha soffiato all'Italia il primato dell'export in volumi nel 2014, si prepara a celebrare il suo Vinitaly. Ciudad Real, cittadina di 75 mila abitanti nella regione Castilla-La Mancha (da dove arriva oltre metà del vino spagnolo), si prepara a ospitare Fenavin - feria nacional del vino. Dal 12 al 14 maggio, l'ottava edizione si preannuncia molto affollata, dal momento che a dicembre, secondo gli organizzatori, gli iscritti erano tre volte in più rispetto al 2013 (la fiera è biennale). Non solo: oltre un terzo delle aziende partecipanti sono cantine e cooperative spagnole che non vi hanno mai preso parte. Un segnale importante per il vino spagnolo, che a gennaio ha confermato la propria capacità di penetrazione sui mercati, anche se i prezzi sono in calo. Secondo l'Oemv, osservatorio spagnolo sul mercato del vino, le vendite in volume segnano un +4%, con una flessione negli incassi del 9% e del prezzo medio del 12,8%. Tra febbraio 2014 e gennaio 2015, la Spagna ha venduto 2,2 miliardi di litri di vino per 2,5 miliardi di euro, con un prezzo medio di 1,13 euro/litro. In calo imbottigliati Dop e spumanti, bene i liquorosi.
Se ne parlerà a Fenavin, che in tre giorni attende 9 mila visitatori, su 30 mila metri quadrati. Il direttore Manuel Julià ha spiegato che gli spazi espositivi sono stati esauriti e non sono state accettate altre richieste: saranno 1.300 le cantine. Numero chiuso, quindi, "per assicurare un ragionevole rapporto tra acquirenti e venditori", dice Julià. Del resto, il 70% dei produttori partecipanti nel 2013 ha dichiarato di aver fatto affari. I buyers nelle 7 edizioni sono arrivati per il 40% da Germania, Belgio, Polonia, Cina, Usa, Giappone e Uk. Gli italiani? Sotto l'1%.
a cura Gianluca Atzeni