Sugli scaffali non troveremo più biscotti "fake": Barilla fa causa alle imitazioni di Pan di Stelle e Abbracci

9 Feb 2024, 11:42 | a cura di
Ha vinto la prima battaglia, la Barilla, che ha reputato alcuni biscotti in commercio troppo simili ai più famosi Pan di Stelle o Gocciole Pavesi, parte del gruppo

A vincere, al momento, è Barilla, gruppo di cui fa parte la Mulino Bianco, ma la battaglia legale per la guerra dei biscotti è ancora in corso. Dall’altra parte c’è la Tedesco, azienda produttrice di dolci secchi distribuiti dalla Sapori Artigianali a marchio Il Borgo del Biscotto.

La causa alle imitazioni dei biscotti Mulino Bianco

Quante volte ci è capitato di imbatterci in pacchi di biscotti pressoché identici a Pan di Stelle, Abbracci, Gocciole? Sono imitazioni più o meno ben fatte, ma a cui Barilla ha deciso di mettere un freno. A riportare la notizia è stato il Giornale di Brescia: la firma dell’ordinanza è del giudice Davide Scaffidi, che ha dato ragione a Barilla per via dell’«elevato grado di confondibilità» del prodotto. A cominciare dall’aspetto del frollini, la forma, talvolta anche il nome che richiama i prodotti Mulino Bianco o Pavesi (sempre Barilla), e persino il packaging.

I biscotti "fake" ci saranno fino a esaurimento scorte

Barilla ha richiesto che una decina di prodotti della Tedesco fossero rimossi dagli scaffali: tra questi, il Tribunale di Brescia ha scelto di incriminare i Gocciotti, gli Amiconi e i Maramao, perché troppo simili agli originali. Una produzione interrotta a partire dallo scorso 5 febbraio: per ogni confezione che verrà immessa nuovamente sul mercato violando l’ordinanza, ci sarà una penale di 15 euro. Naturalmente, i biscotti già presenti nella grande distribuzione rimarranno fino a esaurimento scorte, ma se le disposizioni sul blocco produzione non saranno rispettate ci sarà una multa di 5mila euro per ogni giorno di ritardo rispetto all’ordinanza.

Si sono salvati gli altri dolcetti, ma non del tutto: tra quelli che Barilla aveva ritenuto troppo simili, il Tribunale ha imposto all’azienda di cambiare packaging per sei biscotti, venduti in confezioni pressoché identiche a quelle della Mulino Bianco. E questo è solo l’inizio.

 

 

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