La storia traÂÂÂ Fabio Baldassarree Unico di Milano è finita. Ottimi rapporti, ma finita. E non c’è riposo nel futuro prossimo dello chef: quello che lo aspetta è un’esplosione di aperture, tutte con il suo marchio. A Milano, tanto per cominciare, ha in programma una doppia avventura. Sarà in pieno centro, dove un ristorante gourmet sarà affiancato da un bistrot. Poi si sposterà a Roma e sappiamo anche dire dove. A Viale Aventino, all’interno del nuovissimo e graziosissimo Hotel Corner in fase di aperture in queste settimane. Qui l’offerta sarà più semplice e dalla cucina usciranno piatti fortemente legati alla materia prima. In ultimo, ma non per importanza, la cucina della terrazza più alta di Taormina, quella dell’Hotel Imperiale che lavorerà a pieno regime nei quattro mesi della stagione estiva. Due i fili conduttori: il primo riguarda il desiderio di tornare a cucinare per le famiglie, il secondo si riferisce alle location che saranno in tutti e tre i casi strutture alberghiere. Ma il modo migliore per spiegare quello che succederà entro aprile è farlo raccontare dal diretto interessato.
“Dopo tre anni magnifici trascorsi da Unico ho deciso di fare una cosa tutta mia” ha raccontato al Gambero Rosso Fabio Baldassarre. “A Milano le aperture saranno due, entrambe all’interno di una struttura alberghiera. La prima è un ristorante gourmet che proporrà una cucina sulla stessa linea di quella che si trovava a Unico, quindi caratterizzata da semplicità, gusto e contrasto tra sapori. Non ci sarà il tavolo in cucina ma sarò io a uscire in sala. Ho voluto un bancone sul quale sporzionare e stare il più possibile a contatto con il cliente. La seconda, invece, sarà un bistrot, con finger food e un ambiente più easy. Il ristorante sarà aperto 5 giorni su sette, precisamente dal martedì al sabato”. E se il popolo gourmet di Milano non resterà orfano, quello di Roma guadagnerà un altro punto di riferimento (un ritorno per Baldassare, dopo i tempi d’oro de L’Altro Mastai, anche se sostanzialmente differente. “A Roma la cosa è diversa: la cucina sarà sì internazionale, ma al contempo semplice, facile e buona. Anche in questo caso sarò all’interno di una struttura alberghiera, in Viale Aventino. Durante la settimana il mio uomo di fiducia ai fornelli sarà Daniele Maragnani. Oltre allo street food, qui proporremo il brunch della domenica e alcuni piatti a cui tengo molto come la spigola al sale, il pollo al mattone e il filetto alla wellington. Il locale non sarà pomposo e i prezzi saranno giusti. E poi mi piacerebbe molto, ma l’idea è ancora in cantiere, ospitare produttori per lavorare insieme. Una forma di show cooking tra il ludico e il didattico, in cui si presenta la materia prima e se ne mostrano le preparazioni”. Poi Taormina. L’attenzione dello chef si concentrerà nei quattro mesi della stagione estiva. “Sono tutte realtà diverse che apriranno nello stesso periodo, cioè nel mese di aprile, tranne Taormina che è già avviata, ma il concetto è lo stesso: voglio cucinare per le famiglie, voglio ospitare i pranzi delle comunioni e dei compleanni, voglio mettere a disposizione il luogo adatto per fare una dichiarazione d’amore o una proposta di matrimonio, voglio vedere in sala nonni e nipoti. Insomma, mi voglio divertire facendo divertire gli altri”.