Campagna olearia 2015/2016. L'Italia di nuovo in corsa
La scorsa campagna olearia ha segnato un punto di non ritorno per l'olivicoltura nazionale, dimezzando la produzione e incidendo pesantemente sulla qualità e sul prezzo dell'extravergine sia in Italia che nel resto del mondo. Proprio per questo motivo non sorprende il segno positivo registrato quest'anno in quasi tutte le regioni olivicole italiane con una crescita media che si attesta intorno al +46%.
Decisamente ridimensionato, quindi, il pericolo legato alla mosca olearia che nella scorsa stagione aveva caratterizzato la principale minaccia alla quantità e alla qualità della produzione colpendo tutta la Penisola e in particolare le regioni centrali. Non possiamo però parlare di un'annata dalla piena carica produttiva in quanto le alte temperature riscontrate in estate e la scarsità di piogge hanno condizionato lo sviluppo vegetativo degli ulivi che non hanno potuto dare il meglio in quanto a quantitativi di produzione. Il termine di paragone infatti non andrebbe fatto con la scorsa campagna olearia, quanto piuttosto con quella 2013/2014 nella quale si registrò una piena carica produttiva e una elevata qualità delle drupe.
Un'annata positiva, quindi, sia dal punto di vista quantitativo (+46% per un totale di 299 mila tonnellate) che qualitativo per tutte le regioni produttrici con la sola eccezione della Sardegna che vede penalizzate le province di Cagliari e Oristano colpite da grandinate e dalla scarsa allegagione. C'è però da dire che nel 2014 questa era stata una delle rarissime eccezioni di territori che avevano registrato il segno positivo.
Ma entriamo nel dettaglio delle singole regioni.
Puglia
Come ben sappiamo questa regione riassume in sé tante peculiarità e territori ben diversi tra loro. Nella provincia di Bari e in quella di Foggia le previsioni si attestano tra un +30% e un +50%. Nel Salento, nonostante le problematiche legate alla xilella fastidiosa, le previsioni di produzione vanno da discrete nell’areale adriatico a più che buone nell’areale centrale mentre sulla fascia ionica e in provincia di Brindisi la situazione rimane tutto sommato invariata (+10%). Mediamente si prevede un incremento medio che viaggia intorno al +45% con buone previsioni anche per quanto riguarda l'aspetto qualitativo grazie alle alte temperature estive che hanno contenuto lo sviluppo della mosca olearia.
Sicilia
In questa regione si viaggia su un incremento intorno al +60% che riguarda tutte le province. Si va dal +50% delle province di Agrigento, Messina e Trapani, mentre nel siracusano il segno positivo è più contenuto a causa delle alte temperature estive.
Calabria
Buone performance anche per le province calabresi che in media registrano un +41%. Le condizioni climatiche, qui come altrove, hanno scongiurato lo sviluppo di patogeni e parassiti; in particolare non si sono registrati attacchi di mosca olearia e lebbra che nella scorsa campagna olivicola avevano fortemente compromesso la produzione.
Lazio
Diversificata la produzione laziale che in media raggiunge il +40% rispetto alla campagna 2014-2015, ma che analizzando le singole zone di produzione evidenzia una realtà sfaccettata. Buona performance per la Sabina che viaggia sui numeri della media regionale, mentre le province di Latina e Frosinone raggiungono addirittura un +50%. Più contenuto, invece, l'incremento nel viterbese dove si registra un +25%.
Toscana
Ottima performance per la Toscana, una delle regioni più penalizzate dalla mosca della scorsa campagna. Quest'anno infatti la media regionale si attesta intorno al +60% grazie al buon andamento climatico e all’assenza pressoché totale di attacchi parassitariche ha consentito un’intensa fioritura e una buona qualità.
Campania
La produzione attesa in Campania è stimata in +60% rispetto alla campagna 2014-2015 pur non potendosi annoverare tra le migliori. Nella zona di Avellino non vi sono sostanziali differenze per quanto concerne le previsioni di produzione se non quelle determinate da episodi di grandine che localmente hanno compromesso la quantità di frutti sugli alberi.
La media regionale viaggia intorno al +50% rispetto allo scorso anno tranne che a L’Aquila, dove le previsioni sono comunque positive e sono stimate in un +20/30% rispetto alla campagna precedente. Unica eccezione in provincia di Teramo l’areale della Valle Vomano, dove l’allegagione e la fruttificazione hanno parzialmente deluso le aspettative rispetto alla fioritura.
Sardegna
I dati positivi relativi alla scorsa campagna la rendono l'unica eccezione in questa annata. Le previsioni infatti la attestano intorno a un -20% a causa della scarsa allegagione (anche se in primavera si era avuta una buona fioritura). Ulteriori danni sono stati creati dalle forti grandinate nelle province di Cagliari e Oristano.
Marche
Le previsioni si attestano intorno al +60% rispetto allo scorso anno. La campagna in corso negli areali di Ancona, Macerata e Ascoli Piceno si può definire molto buona anche se parzialmente condizionata dalle temperature troppo miti di gennaio e febbraio.
Liguria
Un ottimo risultato che viene riassunto con un + 60% rispetto alla scorsa campagna. Vari i fattori di questo successo: un periodo di scarse precipitazioni che ha favorito una buona allegagione, alte temperature e poche piogge che hanno agevolato la fruttificazione, piogge di fine agosto che hanno evitato la siccità, ma soprattutto nessun attacco di parassiti.
Umbria
una buona produzione stimata in un intervallo tra il +30/50% anche se sappiamo bene che questa regione è in grado di esprimere ben altre potenzialità. In generale si è registrato un buon andamento climatico e la quasi totale assenza della mosca. Si segnalano tuttavia danni legati alla tignola e all’occhio di pavone e produzioni minime per la varietà Moraiolo.
Lombardia
Le previsioni di produzione si attestano sul +60% rispetto alla precedente campagna che però non riportano ai livelli produttivi delle campagne precedenti a quella difficile del 2014-2015.
Regione |
Var.% |
Previsioni |
Lombardia |
60% |
294,56 |
Liguria |
60% |
1.645,81 |
Veneto |
40% |
1.164,22 |
Emilia Romagna |
15% |
769,98 |
Toscana |
60% |
7.455,72 |
Umbria |
40% |
1.235,28 |
Marche |
60% |
2.878,15 |
Lazio |
40% |
7.959,18 |
Abruzzo |
60% |
5.809,63 |
Molise |
60% |
2.262,99 |
Campania |
60% |
7.479,20 |
Puglia |
45% |
179.827,41 |
Basilicata |
45% |
3.280,14 |
Calabria |
41% |
36.415,21 |
Sicilia |
60% |
34.260,48 |
Sardegna |
-20% |
5.610,23 |
ITALIA |
46% |
298.348,20 |
a cura di Indra Galbo