Finisce il sogno di Exit a Milano: il chiosco più famoso della città chiude

11 Apr 2024, 15:14 | a cura di
Dietro la decisione improvvisa non ci sarebbero guai finanziari né una mancanza di successo - il locale ha sempre lavorato bene - ma problemi tra i soci

Su Google risulta “chiuso temporaneamente”, ma l’esperienza di Exit gastronomia urbana a Milano sembra giunta al capolinea. Il chiosco gourmet che da anni ha conquistato i “foodies” meneghini con la sua proposta versatile e di qualità ha tirato giù le serrande. Dietro la decisione improvvisa non ci sarebbero guai finanziari né una mancanza di successo - il locale ha sempre lavorato bene - ma problemi tra i soci, in particolare riguardanti Stefano Scaroni, ceo di Deles Group e braccio finanziario dell’avventura. Dal naufragio si era sfilato in tempo Matias Perdomo, chef stellato di Contraste, che al progetto inizialmente aveva dato una credibilità gourmet.

Chiude Exit a Milano

Exit era nato a inizio 2018 come progetto di rigenerazione gastronomica di una piazza trascurata a meno di un chilometro dal Duomo. L’idea di Perdomo e dei suoi soci Simon Press e Thomas Piras (oltre a Scaroni) era quella di trasformare un chiosco, locale tradizionalmente urbano e sociale, in un “chiringuito” alimentare di buona qualità, che vivesse tutto il giorno, dalla colazione alla cena. All’inizio il progetto era di una proposta fredda, ma erano arrivati anche i permessi per la cucina e si era deciso di alzare le ambizioni. Poi si era allungato anche l’orario di apertura.

Una trentina i posti coperti, più lo spazio fuori da utilizzare in maniera elastica. In cucina fino a qualche tempo fa Claudio Rovai, in sala Onofrio Viscione. Un concetto che si rivolgeva in quel momento - sono trascorsi sei anni ma sembrano un paio di decenni - a un pubblico poco legato a schemi e orari, con una buona proposta internazionale ben fatta, dalle uova benedict ai croque monsieur, dai club sandwich alle selezioni di salumi e formaggi, un notevole pane burro e acciughe e i celebri shokupan, i sandwich squadrati alla giapponese, con qualche piatto creativo realizzato senza eccessi di gestualità, perché semplicemente non era il luogo per quello. E grande attenzioni al vino, con buone etichette proposte anche al calice, e ai drink.

Poi qualche anno dopo, subito dopo la pandemia, si era aggiunto il Pastificio Urbano in via Orti, un locale nel quale il concept aziendale è declinato facendo centro sui primi della tradizione italiana, una specie di domenica tutta la settimana, con un rigore che aveva fatto nascere lo slogan “secondi a nessuno”. La chef è in questo caso Arianna Consiglio. Quindi anche l’apertura la scorsa estate della Spiaggia Urbana a Forte dei Marmi e il progetto di Exit Bar in piazza Erculea con la complicità di Dom Carella (che ora ha aperto Ultra). La galassia di Exit sembrava dovesse allargarsi ancora, invece è precipitata, per il momento, in un buco nero.

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