Contro il consumo eccessivo di carne bovina
Mentre Beyond Meat - prima realtà industriale a scommettere e a imporsi nel mercato della fake meat, di cui oggi è leader - annuncia di aver trovato una nuova formulazione per rendere i suoi hamburger plant based più nutrienti e meno calorici, passa sulle pagine di uno dei più celebri portali di ricette in lingua inglese la rivoluzione di pensiero che sta spingendo una rappresentanza sempre più nutrita nel mondo verso un approccio al consumo alimentare più sostenibile. È Maggie Hoffman, direttrice del seguitissimo sito di cucina americano Epicurious, ad annunciare un cambio di passo significativo nella selezione delle ricette da proporre ai lettori: “Oggi annunciamo che Epicurious taglia fuori la carne bovina, che non sarà più tra gli ingredienti delle nostre ricette, non comparirà in articoli, newsletter o post sui nostri social network. Non è una vendetta contro le mucche o contro le persone che ne consumano la carne. Si tratta di uno scatto in avanti a favore della sostenibilità, di un’azione pro-pianeta: non vogliamo più pubblicizzare un settore che è tra quelli che più contribuiscono al cambiamento climatico”. Sul controverso tema dell’impatto ambientale degli allevamenti bovini, come base di partenza per sviluppare una riflessione sul futuro dei prodotti plant based e della carne in vitro, ci occupiamo in modo approfondito sul numero di maggio del mensile di Gambero Rosso.
Il dibattito sulla sostenibilità
Ma il dibattito si estende ormai a coinvolgere diffusamente l’opinione pubblica, come dimostra, per esempio, la visibilità internazionale accordata, qualche mese fa, alla decisione del sindaco di Lione di eliminare dai menu scolastici la carne, prediligendo per gli studenti delle scuole elementari un menu vegetale. Una decisione in realtà frutto della necessità di ottimizzare la distribuzione dei pasti in tempi di pandemia, però subito additata come ideologica dai produttori di carne e da tutto il settore merceologico coinvolto, con l’appoggio di parte del governo francese. Solo uno dei focolai che aizza schieramenti contrapposti ogni qual volta si parli di alternative al consumo massivo di carne. L’ultimo a farne le spese è stato il presidente degli Stati Uniti Joe Biden, con il suo annunciato piano per contrastare il cambiamento climatico, che i Repubblicani hanno impugnato sostenendo la volontà del Potus di vietare il consumo di carne. Una fake news a favore di propaganda politica, che però invita a riflettere: negli Stati Uniti, limitare il sostegno all’industria alimentare della carne sembra ancora un miraggio, per la natura intrinseca del tessuto economico e del sistema alimentare americano. Ma per essere efficace, il piano di Biden dovrebbe seriamente considerare il problema degli allevamenti intensivi; e sapere che buona parte del Paese sarebbe pronto a ribellarsi con forza all’idea non aiuta (qui un’analisi di Vox sul tema).
La scelta di Epicurious
Nel caso del portale americano, invece, la scelta ora diffusa con ufficialità è già stata adottata da un anno a questa parte, senza sbandierare l’iniziativa, ma soprattutto senza registrare un calo di interesse da parte dei lettori, e tiene conto di un interesse crescente nei confronti della cucina “sostenibile”: “Il traffico di visitatori al sito continua costante, il che vuol dire una cosa sola: quando offri un'alternativa alla carne, gli americani si mostrano affamati”, sentenzia soddisfatta la Hoffman (anche se non mancano i detrattori dell’iniziativa, o chi si indigna per il fatto che la riflessione non sia estesa anche alla carne di pollo). Nel motivare la decisione, l’editoriale a firma Hoffman e Tamarkin riassume i numeri del problema e poi passa a elencare gli aspetti positivi di questo cambio di passo: “Per ogni ricetta di hamburger non pubblicata, ne abbiamo divulgata una vegetariana”, finanche suggerendo agli americani valide soluzioni per rimpiazzare la carne delle grigliate estive, per esempio con cavolfiori e funghi alla brace, al posto di bistecche e hot dog. Si va popolando inoltre anche la sezione dedicata all’utilizzo dei prodotti plant based nella cucina casalinga. L’auspicio dell’editore ora è che “altre testate del food americane possano sposare la nostra scelta. Nel frattempo la nostra missione resta quella di ispirare i cuochi amatoriali a essere più felici, organizzati, soddisfatti nelle loro cucine. Cambia il fatto che ora crediamo che parte della soddisfazione derivi dal considerare l’interesse del pianeta”.
a cura di Livia Montagnoli