Emirates continua a investire nel vino (e a preferire i francesi). Al via i corsi per hostess e steward

24 Ago 2024, 08:02 | a cura di
La compagnia aerea di Dubai ha deciso di puntare sul servizio del vino, oltre che sulla cantina. Tra gli assaggi dell'ultimo livello del corso, la produzione d'eccellenza italiana è rappresentata solo da un taglio bordolese

Dopo aver rinnovato e ampliato la selezione di vini da poter degustare direttamente in quota, non senza qualche delusione per la scarsa presenza di referenze italiane (molte invece quelle francesi), Emirates, la compagnia aerea di Dubai ha deciso di continuare a investire nel settore vino puntando sulla formazione del personale di bordo. L'art du vin è il nome scelto per il corso lanciato lo scorso giugno e che punta a migliorare la conoscenza del vino di hostess e steward. Un titolo che conferma la predilezione della compagnia aerea per la tradizione vitivinicola d'Oltralpe.

Cosa si impara e come si divide il corso

Il programma è stato lanciato a giugno 2024 presso l'Emirates Cabin Crew Training College di Dubai e si svolge in un bar a forma di ferro di cavallo che ricorda la lounge di bordo dell'A380. Composto da tre livelli di competenza, il corso è progettato per consentire all'equipaggio di cabina di consigliare vini ai viaggiatori, proporre abbinamenti gastronomici e migliorare la loro conoscenza del processo di produzione del vino (inclusa la cantina di Emirates). Ogni parte del corso dura fino a 8 ore in aula ed è completato da guide per l'apprendimento a casa, un'app interattiva e note di degustazione dettagliate. Per ogni livello del corso, l'equipaggio assaggerà vini provenienti dalla selezione di bordo.

Un tuffo nei grandi vini francesi

Il personale di cabina che seguirà la formazione per il servizio del vino in prima classe avrà la fortuna di fare esperienza con alcune tra le etichette più blasonate al mondo, con un focus sui grandi di Bordeaux e Borgogna. Le sessioni di studio prevedono l'assaggio di vini come Château Cos d'Estournel 2006 di St. Estèphe, Bâtard Montrachet 2013 di Louis Latour, ma anche da Spagna e Italia come Vega Sicilia Unico 2006 di Ribera del Duero, Ornellaia 2012 e il californiano Opus One 2012. Insomma, anche volendo uscire dalla Francia poi si torna sempre lì. Il programma fornisce anche un'introduzione approfondita allo Champagne Dom Pérignon, allo Château d'Yquem e ai Porto vintage invecchiati di marchi come Graham's, Dow's e Sandeman. Oltre all'analisi dei vini il corso prevede anche un approfondimento sull'abbinamento con i formaggi presenti nel menu.

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