Superare la crisi. Mc Donald's a Hong Kong
Potrebbe preannunciare una svolta epocale l'apertura che Mc Donald's ha messo a frutto dall'altra parte del mondo, a Hong Kong, solo qualche settimana fa. Sicuramente le prime foto circolate in rete documentano la necessità di un salto generazionale che allontani lo spauracchio di una crisi sempre dietro l'angolo, come sanno bene i vertici di una multinazionale che ha fatto la storia della ristorazione veloce, ma oggi – sempre più spesso – si trova a lottare contro quella nuova consapevolezza alimentare che ci trasforma tutti (o molti) in consumatori più attenti. E curiosi. E allora bando al junk food, quel cibo spazzatura che ogni bambino ha desiderato almeno una volta nella vita, anche a causa delle aggressive strategie di comunicazione del brand americano, che per contro, negli ultimi tempi, aveva già dimostrato la (buona?) volontà di adattare la sua offerta alle tradizioni locali, sfruttando quanto di meglio potesse catturare nel suo raggio d'azione (chi non ricorda l'esperimento con Gualtiero Marchesi?).
Next. Il fast food del futuro
Ora invece la parola d'ordine sembra essere “Next”. È questo il nome della prima filiale del futuro che Mc Donald's ha inaugurato nella metropoli asiatica, capitale gastronomica del mondo per ben altri meriti. Il colpo d'occhio parla chiaro, richiamando l'attenzione sull'infilata di ciotole ricolme di verdure e ingredienti freschi che compongono il banco. E se ci fosse ancora qualche dubbio sull'operazione “acchiappaconsensi” del colosso statunitense, è il menu a confermare la tendenza: la quinoa diventa superstar, e con lei insalate fresche, frutta e dolci casalinghi. Ma, per chi non sa proprio rinunciare al cheeseburger, c'è anche la proposta di sempre, patatine, Big Mac e salse comprese, da mixare a piacere grazie all'implementazione del sistema CYT, già sperimentato in altri contesti per personalizzare via touch screen la propria ordinazione. L'altra evidente novità riguarda l'ambiente che Mc Donald's ha scelto di ricreare per suggerire l'idea di un fast food all'avanguardia; così, accantonati (o quasi) i colori societari, ecco una grande cucina a vista ordinata, tante superfici in acciaio, una sala luminosa con lampade di design, e – su richiesta – servizio al tavolo.
I prezzi, c'era da aspettarselo, sono più alti della media, ma comunque commisurati al target Mc Donald's. Insomma, un impegno evidente per cercare di rilanciare l'immagine del brand, che presto dovrebbe esportare il concept in altre città del mondo