Più negozi e spinta ai prodotti monomarca: è la ricetta con cui l’amministratore delegato di Eataly, Andrea Cipolloni, punta a raggiungere un miliardo di fatturato entro la fine del 2025: «Negli ultimi anni, anche per colpa del Covid, l'azienda è rimasta statica. Sono mancate le novità e l'innovazione. Noi siamo qui per questo», ha spiegato in un’intervista a La Stampa. Il 2023, intanto, si chiuderà con un fatturato di 675 milioni.
La spinta verso l’America
La ricetta che Cipolloni ha studiato per far crescere Eataly, di cui ha preso le redini un anno fa, prevede un massiccio piano di investimenti: «Nei prossimi quattro anni metteremo sul piatto 250 milioni di euro. E spingeremo l'acceleratore sul Nord America». Negli Stati Uniti, infatti, Eataly fattura 470 milioni di euro: «In America il posizionamento del nostro marchio è fortissimo, tutti vogliono Eataly, perché vogliono comprare il Made in Italy». L’ultimo locale è stato aperto proprio in questi giorni a SoHo, New York. L’obiettivo è arrivare a 20 nuovi punti vendita in quattro anni. Non solo, anche in Italia Eataly si prepara a inaugurare una serie di nuovi locali: «Il 30 novembre inauguriamo a Roma Termini, poi ad Orio al Serio e in primavera apriamo all'Autogrill di Dorno. Ma non ci fermiamo qui».
Più prodotti “made in Eataly”
Tra i primi progetti portati avanti dall’Eataly a guida Cipolloni, dopo che Investindustrial ha rilevato la società nel 2022, c’è quello dedicato al tonno rosso del Mediterraneo, che si basa su un metodo di pesca selettivo esclusivamente con l’amo e in piccole quantità. E quello per il whisky 100% made in Italy. Un impegno particolare, inoltre, è riservato ai prodotti a marchio Eataly, su cui l’ad punta per la crescita del fatturato dell’azienda:«Sono prodotti di alta qualità che si posizionano nella fascia alta. Siamo partiti adesso con panettone e pandoro, poi arriveranno il caffè e la pasta. E magari un giorno saranno sugli scaffali di Harrods a Londra».
Come sarà Eataly tra cinque anni
Se nell’ultimo anno l’azienda è rimasta ferma, entro i prossimi cinque anni, a detta dell’ad, è prevista una svolta: «Avremo completato il nostro ciclo di investimenti. La società sarà nuova. Avremo tre formati. Uno più piccolo per le aree travel, dalle stazioni agli aeroporti, uno medio e poi flagship che vogliamo continuare a fare crescere. Vogliamo continuare a sviluppare la nostra relazione con clienti e fornitori. E allargare la gamma di prodotti Eataly. Siamo anche un veicolo che porta in giro per il mondo marchi che da soli non avrebbero la forza per andare all’estero».