Il sì del Sindaco c'è e se chi ben comincia è a metà dell'opera, allora la nuova avventura di Eataly a Siena (se ne parla in realtà da almeno un annetto ai piedi della Torre del Mangia) è partita con il piede giusto: il consenso delle istituzioni. E non è una cosa da poco se ci si ricorda delle lungaggini che fecero continuamente slittare l'apertura del più grande tra tutti gli Eataly, quello di Roma.
In un'intervista apparsa sul Corriere Fiorentino, il sindaco di Siena, Bruno Valentini, sembra addirittura entusiasta del progetto, che per ora è solo un'idea. La location selezionata dovrebbe essere lo storico Palazzo Squarcialupi che si trova in piazza Duomo e che da anni non viene sfruttato al massimo delle sue potenzialità pur avendo ospitato in passato megamostre come quella di Duccio. L'intenzione ha naturalmente scatenato numerose polemiche sulla destinazione che spetterebbe al palazzo. Ma la replica del sindaco è stata chiara: “di mostre non si campa” ha spiegato dalle pagine del Corriere Fiorentino. E l'idea che ha in mente non prevede solo l'allestimento di un punto vendita, ma di un luogo nel quale e dal quale fare promozione dei prodotti tipici locali e delle eccellenze che hanno reso Siena, e il territorio che la circonda, meta imprescindibile del turismo. Una sinergia con due associazione quali Città dell'Olio e Città del Vino dovrebbe innescare un processo che porterebbe il Palazzo Squarcialupi a divenire uno spazio museale dinamico con dei punti dedicati alla ristorazione. Insomma sarebbe scongiurato il passaggio a Farinetti di tutta l’enorme mole del Santa Maria della Scala (l’ex ospedale della città), bensì solo di una sua parte collegata, Palazzo Squarcialupi appunto.
È in questo contesto che dovrebbe inserirsi Oscar Farnetti. Sempre secondo Valentini “Eataly sarebbe un link naturale al contesto espositivo” e “il fatto che consenta occupazione e investimenti non è affatto trascurabile”. Ma il primo cittadino senese ha voluto anche rassicurare sull'inserimento di Eataly che avverrebbe “senza invadenza”. Questione rilevante dato che è proprio Piazza Duomo il fulcro su cui la candidatura di Siena a Capitale della Cultura 2019 fa leva. Nello spazio, infatti, si dovrebbe in primo luogo trasferire la collezione della Pinacoteca Nazionale (oggi allestita in un palazzo non all’altezza della sua qualità) affiancata da SENAE virGO, un progetto digitale dedicato all'arte gotica senese sparsa per i musei di tutto il mondo, e che coinvolgerà, nel tempo, tutto il complesso di Santa Maria della Scala. Eataly Siena, insomma, diventerebbe di fatto la costola gastronomica del grande progetto di trasformazione urbana che da troppo tempo la città attende.